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SICILIA 5 - Dicembre  

KC ENNA

 Al past presidente Michele Mario Branciforte conferita l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine cavalleresco della Repubblica Italiana

Alla presenza delle massime autorità provinciali e locali, il prefetto di Enna Claudia Minerva, ha consegnato a Michele Mario Branciforte, 57 anni, past presidente del K.C. di Enna, l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine cavalleresco al merito della Repubblica Italiana conferita dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri. La cerimonia si è svolta nella chiesa di San Marco delle Vergine, mercoledì 21 dicembre 2011, in occasione del concerto di Natale organizzato dalla Prefettura. L’alto riconoscimento è conferito a persone eminenti che abbiano acquisito benemerenze verso la Nazione nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’economia e nelle pubbliche cariche, civili e militari. Michele Mario Branciforte, commercialista, laurea in economia e commercio, dirigente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stato direttore della Ragioneria provinciale dello Stato di Enna (1993-2010), con reggenza anche delle sedi di Trapani (2008) e Catania (2009) e  dal 2010 è titolare della Ragioneria Territoriale dello Stato di Palermo. In precedenza gli è stata conferita l’onorificenza di cavaliere ufficiale. Nel Kiwanis Club ennese è socio attivo dal 2000 e ha ricoperto la carica di presidente nell’anno sociale 2008-2009. Il presidente Giuseppe Castronovo, a nome del Club, ha augurato al neo commendatore, nel corso di un incontro, sempre maggiori successi professionali.
Salvatore Presti

KC ENNA
XIII Premio della Bontà e Festa degli auguri di Natale

Consegnato al medico Tony Vasco, operatore umanitario in Madagascar, il 13° Premio Kiwanis della Bontà
“Per la sua quotidiana testimonianza di scienza e carità a favore degli ultimi dell’umanità”: con questa motivazione è stato assegnato il 13° Premio Kiwanis della Bontà al medico Tony Vasco, volontario dell’associazione “Omeo Bon Bon” in terra d’Africa, nel Madagascar. Il premio, consistente in una targa, in una pergamena con la motivazione e in una somma in denaro, è stato consegnato alla dottoressa Livia Iacono, facente parte dell’associazione, che condivide il progetto umanitario e che periodicamente si reca in quel lontano paese per portare solidarietà e aiuti materiali. In collegamento audio-video dall’Africa, toccanti sono stati i dialoghi tra il presidente del Club, Giuseppe Castronovo, e il premiato che ha ringraziato commosso gli amici kiwaniani. Nato a Enna cinquantotto anni fa (entrambi insegnanti i genitori), si laurea all’università di Padova in psicologia e dopo la specializzazione in psicoterapia, esplica l’attività medica presso il servizio territoriale per la tutela e la salute mentale all’Ausl di Enna, dove si trova ad operare con soggetti deboli, quali drogati e persone con disagi psichici, da lui sempre aiutati. Dopo un breve soggiorno in Madagascar, avvenuto sette anni fa, la sua vita ha una svolta radicale: aderisce al progetto del gesuita padre Cataldo, e, rientrato a Enna, vende tutti i suoi averi e riparte definitivamente alla volta dell’Africa, come un novello San Francesco. Riesce a fondare una casa famiglia, dove accoglie bambini di strada, li cura, li istruisce e li avvia al lavoro. Adesso il suo sogno è realizzare un’altra casa famiglia capace di accogliere sessanta bambini. Un video, commentato da Livia Iacono, ha fatto conoscere le condizioni ambientali in cui opera Tony Vasco. Il Premio, assegnato nel periodo natalizio, ridona alla natività il suo vero significato: l’amore verso i poveri e i derelitti. Ha avuto parole di compiacimento, per le attività svolte dal Club ennese, il luogotenete governatore della V divisione Sicilia del Kiwanis International, Italo Giugno. Presente alla cerimonia la cugina Tanina Vasco con il marito Attilio. Al termine della manifestazione si è svolta la tradizionale conviviale degli auguri di Natale in cui hanno partecipato i soci kiwaniani e loro famigliari e dove il Vescovo Mons. Michele Pennisi ha ricordato i veri valori del grande evento cristiano, che s’identificano con la solidarietà verso i soggetti più deboli, i bambini. La serata è stata allietata con musiche, canto e recitazione del gruppo folkloristico “I Zitani” diretti da Gaetano Libertino. (A. Giuffrè)




KC ENNA
Incontro con il giornalista e scrittore Matteo Collura:

presentazione del libro “Il Gioco delle parti, vita straordinaria di Pirandello
Nella sala del Caffè Letterario “Al Kenisia”, per iniziativa dei Club Kiwanis e Rotary, il critico letterario prof. Gaspare Agnello, di fronte ad un pubblico numeroso e interessato, ha presentato l’ultimo libro di Matteo Collura “Il gioco delle parti, vita straordinaria di Luigi Pirandello”, edito da Longanesi. Dopo i rituali saluti agli intervenuti da parte del presidente del Rotary, Rino Agnello, e di Franco Scarpello del Kiwanis Club, il relatore, scrittore agrigentino, presidente del premio letterario “Racalmare” dedicato a Leonardo Sciascia, ha così esordito: “E’ difficile sintetizzare un’opera così importante scritta da Collura su Pirandello, suo conterraneo”. Il Gioco delle parti, afferma, “non è una biografia, non potrebbe esserlo perché di biografie sul grande scrittore agrigentino se ne sono pubblicate tante”; ha scritto questo libro “per far conoscere Pirandello al grande pubblico, che avrà letto e visto in teatro tante sue opere, senza conoscere appieno la sua vita”. Matteo Collura, dopo avere esplorato il pianeta Sciascia e le infinite storie di Sicilia, si confronta con il figlio più illustre della sua stessa città, “restituendogli quella verità che gli è stata sempre negata”. Il prof. Agnello ha concluso dicendo che “il libro ci fa apprezzare maggiormente il letterato e drammaturgo Pirandello; ci fa entrare più speditamente nel suo teatro, nelle sue novelle, nei suoi romanzi”. Collura inizia a dire che il suo amico editore l’ha quasi costretto a cimentarsi con Pirandello: “Non è stata un’impresa facile per la complessa personalità dello stesso Pirandello, comunque mitigata dalle mie frequentazioni con i nipoti e dalle mie ricerche cartacee come le numerose lettere di Marta Abba”. Pirandello, sottolinea il nostro autore,“i suoi panni sporchi li lava sul palcoscenico e ogni sua opera riflette una situazione personale, anche famigliare, e i drammi e le follie dei suoi personaggi sono i suoi drammi e la sua follia”. Dalla lettura dell’opera di Matteo Collura sappiamo ora finalmente tante verità su Pirandello: sulla sua appartenenza al fascismo tutt’altro che episodica, comunque ambigua (nel 1935, indossando la camicia nera, pronunciò un discorso filo fascista al Teatro Argentina di Roma), sulla follia della moglie, sul rapporto con i figli, specie quello con Lietta, di cui fu al contempo vittima e carnefice, sull’amore ossessivo e a senso unico per Marta Abba, sua splendida musa e sua dannazione. Molti giovani, anche universitari, presenti in sala, hanno apprezzato l’incontro con il giornalista e scrittore Matteo Collura che con quest’ultimo racconto biografico su uno dei grandi della letteratura italiana ha messo a nudo il personaggio dalla vita straordinaria, autore di un’imponente produzione letteraria e teatrale.

Salvatore Presti