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SICILIA 1 - Febbraio

KC MESSINA CENTRO

Notte della cultura 25 febbraio 2012

In occasione della IV edizione della Notte della cultura organizzata dal Comune di Messina, il Kiwanis Club Messina-centro ha organizzato presso la Chiesa di San Giovanni di Malta. una conferenza su una pagina importante della storia della città dello Stretto. Il dott. F. Zamblera e il C.V. L. Grazioli, Socio e segretario del Club, hanno discusso sul tema: ” La lotta trai Merli e i Malvizzi(1674-1676): ricostruzione storica e aspetti navali collegati al contrasto tra le due fazioni”; l’argomento ha catturato l’attenzione del folto pubblico presente e suscitato un vivace dibattito. La manifestazione inserita nei service del Club rivolti alla cittadinanza e al territorio, è stata scandita in due momenti: da una parte c’è stata l’attenta ricostruzione storica ad opera del dott. Zamblera che si è soffermato, attraverso grafici, sulle dinamiche socioeconomiche alla base della lotta tra le due opposte fazioni, che determinarono un mutamento epocale nella città e dall’altra, la rappresentazione del più ampio conflitto franco-spagnolo effettuata dal Capitano di Vascello Grazioli che, forte della sua esperienza nel campo, ha illustrato da par suo, con il supporto di numerose interessanti immagini, non solo lo svolgimento delle due conseguenti battaglie navali, l’una presso l’isola di Stromboli e l’altra presso Augusta, ma anche la diversa tipologia e le caratteristiche tecniche delle navi impiegate nelle suddette operazioni belliche dalla marina militare olandese al fianco della Francia e al comando dell’ammiraglio de Ruyter che proprio ad Augusta perdette la vita. Tante le riflessioni su questa pagina triste ma assai significativa della storia messinese, la lotta appunto tra Merli e i Malvizzi, rappresentanti rispettivamente dei nobili e del popolo e soprannominati così in quanto ciascuna fazione presentava le caratteristiche tipiche dei due uccelli. Il contrasto iniziato nel 1674 e conclusosi nel 1678, esprimeva più il malessere e i soprusi che il popolo era costretto a subire da parte dei nobili, che una vera e propria rivolta contro gli Spagnoli; esso, inoltre era indizio chiaro e forte della crisi economica, preceduta da una carestia, crisi che stava per abbattersi sulla città, tant’è che presto sfociò in un conflitto più vasto che, coinvolse da una parte la Spagna e dall’altra la Francia e altre potenze europee con interessi commerciali nel Mediterraneo. L’intervento francese sollecitato dai Messinesi, com’è noto, si rivelò presto un tradimento. Messina, abbandonata dalla Francia che trattò la pace con la Spagna, da sola non poteva reggere l’urto delle forze spagnole e sulla città si abbatté la vendetta e l’odio delle truppe aragonesi. Almeno sedicimila messinesi furono costretti a lasciare la città, senza contare le migliaia di morti tra cui anche tanti bambini. Fu in questa occasione che fu defraudata per sempre la cultura millenaria di Messina, privata della sua identità e della sua memoria storica. Ogni privilegio fu perduto, il Senato abolito, la Zecca fu trasferita a Palermo, il Palazzo del senato fu distrutto, fu soppressa l’Università, fu spogliato l’archivio anch’esso trasferito a Palermo, nella zona falcata fu costruita la Cittadella , "a eterno freno dei malcontenti". Gli spagnoli non solo infierirono contro i presunti rei con persecuzioni e con condanne a morte, ma la notte del 9 Gennaio 1679, per ordine di Carlo II portarono via dalla torre campanaria del Duomo atti, documenti e pergamene che testimoniavano le gesta e la grandezza della più antica e nobile città di Sicilia. Le vicissitudini delle pergamene esposte a Messina negli anni 90 e mai restituite sono a tutti note.



 KC PELORO MESSINA