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KC Panormo

Il Club Kiwanis Panormo presenta alle scuole il libro di Alfonso Giordano  

Il Maxi Processo venticinque anni dopo – Memoriale del Presidente

Continua lo sviluppo del programma del Kiwanis Panormo che quest’anno vuole essere quanto più possibile presente tra i giovani e gli adolescenti della città di Palermo. Così oggi 10 Dicembre presso l’ IPSSAR Pietro Piazza si è svolta la presentazione del libro del Presidente dello storico Maxi Processo a distanta di  venticinque anni dalla sua celebrazioneLunedì 10 Dicembre  2012 il Kiwanis Panormo presenta alle scuole Palermitane il libro di Alfonso Giordano. Costui è stato magistrato e docente di Diritto Privato presso l’ Università agli Studi di Palermo ed è stato chiamato a presiedere come già detto  la Corte di Assise di Palermo e quindi a dirigere il primo Maxi Processo alla mafia nel febbraio 1986.

I lavori che hanno visto la presenza di oltre trecento alunni di alcune scuole palermitane sono stati aperti dal padrone di casa, il Dirigente Scolastico Aricò che nel ringraziare il Kiwanis Club Panormo per l’iniziativa assunta e per la continua vicinanza che ha per i bambini e i giovani, ha voluto sottolineare come il suo Istituto ha una popolazione scolastica di 2800 alunni, che la scuola ha avuto nel passato momenti di vivacità tra gli alunni e che il continuo impegno dei docenti ha fatto si che quest’ anno l’occupazione  dell’Istituto sia stata gestita nel modo migliore e senza alcun danno per le strutture scolastiche. Ciò significa che il dialogo con i giovani dà i suoi frutti.

Ha,quindi,preso la parola il Presidente del nostro Club Domenico Buccheri che ricorda, affidandole ad un breve filmato,alcune tappe del processo di cui si discute.

Ricorda che per quel processo fu necessario costruire un’apposita aula, che in città si viveva un clima di grande tensione, un innocente bambino era stato ucciso dalla mafia, che erano stati impegnati oltre tremila agenti, che fari dell’ interesse mondiale erano accesi sulla nostra città. Ricorda che era stato schierato un esercito di avvocati che legittimamente dal loro punto di vista mettevano in essere tutti gli espedienti giuridici al fine di insabbiare il processo. Ma questo si celebrò e diede la condanna pesante ai colpevoli dei tanti delitti di mafia. Ma cosa ancora più importante, c’è da rilevare, che l’impalcatura del processo resse ai vari gradi di appello.

Il Dirigente Scolastico Finocchiaro si è soffermato preliminarmente sul senso del dovere che ha consentito di governare il mondo,ma che negli ultimi cinquant’anni è venuto meno.Ha quindi sottolineato come Alfonso Giordano sia un esempio del senso del dovere, di servitore dello Stato e nel suo libro rileva alcuni retroscena relativi alla Presidenza di Giordano della Corte di Assise e quindi destinato a presiedere il cosidetto processo dei cinquecento.

Ricorda come altri magistrati erano stati designati e alcuni per reali motivi di salute,altri per motivi meno nobili avevano declinato l’accettazione del gravoso incarico.

Il Giudice Giordano viceversa,accetta,lui non ha paura, è un Uomo con la U maiuscola, ha il senso dello Stato e dirige con umanità ma con fermezza il difficile processo. Si chiede, anche, che ruolo abbia svolto la stampa. Secondo lui, ed è un pensiero assolutamente condivisibile,  i mass media creano personaggi che pur essendo negativi diventano successivamente eroi.

Cita il caso di un alunno di 10 anni della sua scuola che dopo aver visto la fiction – il boss dei boss – una fiction che esaltava in un certo senso le gesta di un capo mafia,aveva deciso di essere anche lui il boss dei boss e sono stati necessari oltre sei mesi per recuperarlo.

Il Presidente Giordano nel ringraziare il Kiwanis Panormo per l’iniziativa odierna si rivolge direttamente ai giovani presenti che non hanno avuto la possibilità di vivere quel momento. Parla di diversi aneddoti processuali e su esplicita richiesta parla di Buscetta e del rapporto che ci sia stato tra lo stesso e la Corte, come il Presidente non si sia limitato a far ratificare le dichiarazioni a verbale, ma a riconfermare cronologicamente quanto dichiarato. Ha voluto esprimere un apprezzamento per i Giudici Popolari che pur nel clima di giustificata paura hanno mantenuto un ruolo di assoluta correttezza.

Il Provveditore agli Studi Rosario Leone con la sua più volte sperimentata sensibilità ancora una volta ha voluto onorare il nostro invito e nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di questi eventi; ha evidenziato che la lotta alla mafia è una lotta che non è finita con il Maxi Processo che è stato certamente una tappa storica perchè centinaia di mafiosi hanno subito le giuste condanne, ma che deve continuare ogni giorno.

I lavori si sono conclusi con la lettura del Presidente Giordano di una pagina del suo manoscritto che vuole essere da un lato un testamento giuridico di un uomo che è stato al servizio dello Stato, dall’altro un testamento spirituale per i suoi tre figli.

   Aldo Leone


del 14/12/2012

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