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KC Novara

Lucilla Giagnoni: attrice, autrice, di teatro, cinema, televisione e radio.

Di “11 settembre 2001” (attacco terroristico alle Torri Gemelle di New York) la storia ne ha vissuti tanti: nel senso che sono tanti gli eventi che sembravano “una fine”; che si sono trasformati nello straniamento di “una crisi”;  che si sono poi realizzati in “una rinascita” verso “cose nuove”.

 Questo è quello che dice di aver vissuto e vivere Lucilla Giagnoni, avendo «scoperto che ciò è il vero sentire e il dovere di un’artista» e di cui ha “raccontato” nel corso dell’incontro conviviale organizzato a corollario del ciclo di riflessioni dedicato a “Una visione sul futuro: quale benessere?” per gli adolescenti di oggi.

Attrice e autrice novarese, fiorentina di origine, con una nonna ultracentenaria che conosceva a memoria la Divina Commedia, Lucilla Giagnoni è stata autrice e protagonista di “Vergine Madre” un lavoro-spettacolo – ispirato alla Commedia di Dante – da lei scritto, composto e rappresentato. Senza dubbio quello che fra i tanti più la rappresenta.

Un altro fatto testimonia il merito della “Vergine Madre” di Lucilla Giagnoni: il lusinghiero articolo che Conchita De Gregorio, editorialista di La Repubblica,  ha dedicato all’attrice-autrice (con piglio un po’ femminista) per l’originalità e la qualità del suo lavoro-spettacolo, che peraltro risale al 2001, molto prima quindi delle più o meno analoghe “letture dantesche” di Roberto Benigni.

Ma dove possono essere le assonanze tra il lavoro di un attrice-autrice e i tentativi di traguardare il futuro che attende gli adolescenti di oggi che caratterizzano gli incontri dell’attuale anno sociale?

Nel caso di Lucilla Giagnoni – ed è per questo che è stata invitata – nell’assonanza con quanto ha definito e definisce la “Trilogia della Spiritualità”.

Un lungo e impegnativo lavoro di rilettura e interpretazione che così si può in sintesti coordinare:

 Vergine madre, ispirato al percorso di salvezza raccontato nella Commedia di Dante, dal Buio degli Inferi alla Luce delle Stelle (Voce di donna nella Commedia di Dante);  Big Bang, determinato dall’11 settembre 2001, che è un’indagine sugli Inizi e sulla Creazione, facendo dialogare il linguaggio della scienza con quello della teologia e quello del teatro (l’origine dell’universo e della vita); Apocalisse che rivela come la fine del Tempo posa  essere un Inizio e una nuova Vita per chi impari a “vedere e ascoltare”: fuori e dentro di sé. Questa è l’Apocalisse, una ri-nascita.

Ed è appunto in “Apocalisse” che si esplicita con maggiore evidenza (come forte anello di congiunzione) la sequenza “senso della fine-crisi-rinascita”, una sequenza che Lucilla Giagnoni ha raccontato in numerose scuole d’Italia, proponendola agli ascoltatori-adolescenti come loro “missione” di vita.


del 16/04/2013

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE FONDATA NEL 1915 A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ E DEI BAMBINI

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