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PIEMONTE 3 - Marzo

KC NOVARA MONTEROSA

Alla consueta conviviale del venerdì, ospite del Kiwanis Club Novara MONTEROSA è stato il dottor Antonio Venza. E’ un medico che esercita a Novara e da oltre trent’anni riesce a coniugare la professione con una smisurata passione per il nuoto subacqueo. Per questa attività, che lo ha portato a visitare i siti marini più belli e importanti, ha effettuato oltre un migliaio di immersioni, anche a profondità rilevanti, durante le quali ha girato numerosi documentari, presentati con successo in diverse trasmissioni televisive, suscitando interessi e curiosità.
I siti visitati sono stati più di una settantina, da cui è rimasto sempre affascinato per le tante meraviglie che ha avuto modo di ammirare nelle profondità del mare.
Ha commentato i documentari con aneddoti, illustrando situazioni sempre emozionanti come nel caso di incontri ravvicinati con alcuni pesci, talvolta brutti nell’aspetto fisico, ma molto significativi in ambito scientifico e pericolosi.
Sotto questo profilo l’habitat più interessante è costituito dai mari del Parco Nazionale delle Galàpagos, le isole vulcaniche a cavallo dell’equatore, nell’Oceano Pacifico. Sono un’area di impareggiabile bellezza e di enorme importanza scientifica per la particolarissima composizione della fauna presente, che affascinò Darwin e lo interessò per la ricerca delle prove fondamentali della sua teoria dell’evoluzione.
Un posto altrettanto affascinante è l’arcipelago indonesiano, che presenta una fauna completamente tropicale con pesci dalle immagini fantasmagoriche e capricciosamente vivaci. La maggior parte dei pesci di questi mari è di piccole dimensioni, come tutto ciò che caratterizza l’Indonesia. Si tratta talvolta di esseri così piccoli, che possono stare sull’unghia del mignolo, i cui colori molto vivaci e cangianti possono dare brutte sorprese, perché sono indice di velenosità. Sono così mutevoli nei colori e nelle forme da mimetizzarsi facilmente e assumere l’aspetto di rocce, di fiori, di rametti di alghe.
Il dottor Venza ha raccontato, documentandolo con apposite riprese, un incontro ravvicinato con un gigante del mare, uno squalo che superava abbondantemente i dieci metri. Rilevata la presenza di un altro essere che nuotava ed emetteva delle bollicine, si è avvicinato, spinto dalla curiosità, fino a una trentina di centimetri; poi, con uno scatto fulmineo, ha azzannato la telecamera, senza provocare per fortuna danni irreparabili.
Degli squali, che sono tornati spesso nei documentari presentati, si contano circa cinquecento specie e non sono quei mostri che la letteratura e la cinematografia ci tramandano. La loro pericolosità è solo in parte giustificata. Sono animali anche graziosi, morbosamente curiosi e sensibili, tanto che riescono a percepire se l’uomo, che nuota nelle stesse acque, abbia paura. Gli organi olfattivi permettono ad essi di rilevare la presenza di sangue anche a qualche chilometro di distanza. Nonostante la loro grandezza, come gli squali balena, che raggiungono anche i venti metri, molti si nutrono principalmente di plancton. Una loro caratteristica è nuotare intorno alla preda per capire i suoi movimenti oppure ricorrere ai pori sensoriali per discriminare i campi elettrici generati dalla preda da quelli creati dalle onde del mare. Un’altra caratteristica, ma invero un tantino dolorosa, è il loro modo di riprodursi. Prima essi nuotano in parallelo con la femmina, poi l’afferrano con appendici prensili e la tengono ferma con la bocca, infine arrotolano il proprio corpo con quello della femmina e la fecondano.
Uno squalo particolare è lo squalo martello, cosiddetto per le protuberanze ai lati della testa a forma di martello. E’ un predatore aggressivo, che si nutre di ogni specie di pesci, che hanno la sventura di attraversare le sue acque. Le protuberanze sembra che gli consentano una localizzazione elettrica in modo da individuare i campi elettrici emessi da altri organismi. Possono captare segnali elettrici anche debolissimi. Difficilmente si incontrano branchi di squali martello, per questo il dottore Venza ha presentato uno spezzone con centinaia di questi squali, per cui si è detto orgoglioso della ripresa e soddisfatto.
Ha concluso la sua carrellata proiettando la danza di una manta, così gentile e graziosa da sembrare una gigantesca farfalla. Ne esistono, ha precisato, oltre seicento specie e sono i pesci forse tra i più singolari. Il loro corpo è depresso e termina con una coda lunga e sottile; misurano anche sei metri e la maggior parte vive in acque profonde, specialmente negli Oceani Indiano e Pacifico. Quasi tutte si nutrono immobilizzando con il proprio corpo la preda sul fondo. Inoltre, sono rapidissime nel ritirarsi dalla posizione di riposo, quando vengono disturbate da un predatore. Ci sono anche quelle elettriche, le torpedini, che possono dare la morte ad un uomo. Il dottor Venza fece un incontro con una di esse, che per fortuna andò liscio, senza conseguenze.
Al termine dell’emozionante serata, ha annunciato il suo prossimo viaggio alle Galàpgos, che inizierà fra pochissimi giorni. Buon viaggio, dottor Venza. (a.l)