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Suoni e immagini di “Quadri di un’esposizione” 

Una serata bella e indimenticabile quella di venerdì 5, trascorsa dai soci e amici del Kiwanis Club Novara MONTEROSA, nel corso della quale si è esibito al piano il Dott. Giorgio Manazza, manager e fondatore del “Centro Rappresentanze S.r.l.” e attuale Presidente dell’altro Kiwanis di Novara. Dopo aver conseguito la laurea in Economia a Milano, soddisfece la passione per la musica, coltivata sin da bambino, diplomandosi in pianoforte presso il Conservatorio della stessa città e, in questa veste ha eseguito la celebre suite per pianoforte di Musorgskij, “Quadri di un’esposizione”. Per meglio illustrare la composizione, il dott. Manazza  ha raccontato alcuni episodi della vita del compositore russo, in particolare, quando strinse un’affettuosa amicizia col pittore-architetto Viktor Hartmann, morto giovanissimo nel 1873 per un aneurisma, lasciando l’amico in preda ad un profondo sconforto. L’anno seguente fu inaugurata una mostra presso l’Accademia Russa delle Belle Arti a San Pietroburgo, dove furono esposte circa 400 opere di Hartmann e Musorgskij la visitò, rimanendone così affascinato, che in poche settimane compose la suite “Quadri in un’esposizione”.

L’opera comprende cinque promenade e dieci brani ispirati dai quadri per sottolineare che l’ascolto si concilia con il piacere di chi passeggia nelle sale di un museo e si ferma davanti ai quadri che più l’attirano. All’inizio di ogni brano è ripreso il motivo conduttore con variazioni più o meno accentuate a seconda delle emozioni che prova l’osservatore. Ripetendo il tema, l’autore ha dato un punto di coesione alla composizione, formata da contrastanti episodi tra i diversi soggetti raffigurati nei quadri, diversamente non collegabili.

Molta emozione nel pubblico, presente nella serata, ha destato il brano “Il vecchio castello”, forse l’episodio più lirico della raccolta, che il pianista ha interpretato con estrema sensibilità e che al termine del concerto ha regalato come bis. La scena si svolge in Italia, davanti ad un castello medievale, dove un trovatore intona una struggente canzone d’amore per la sua bella con tono malinconico, ma intenso, al ritmo uniforme della barcarola, tale da evocare il moto ondulante sull’acqua della barca:

Vivo interesse ha suscitato anche il brano dedicato al bydlo, il caratteristico carro dei contadini polacchi dalle ruote alte e pesanti, tirato da buoi su terreni fangosi. Chiudendo gli occhi si prova l’impressione che il carro passasse accanto all’ascoltatore e se ne allontanasse.

Il Dott. Manazza, prima di suonare i diversi brani, ha fornito per ognuno le spiegazioni sulle espressioni musicali dettate dallo stesso Musorgskij, non mancando di raccontare il travagliato percorso dell’opera. Il compositore russo, resosi conto che il lavoro avvinceva i suoi contemporanei, non permise ad altri musicisti di trascriverla, a cominciare da Rimskij-Korsakov. In seguito, si affermò la trascrizione di Ravel, la più accreditata, anche se l’autore si concesse alcune licenze.

La serata si è conclusa con gli applausi al pianista e con l’iscrizione al Club di Ninì Airoldi, vedova del socio Gianni Paschetta, di recente scomparso. (a. l.)  

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AdmirorGallery 4.5.0, author/s Vasiljevski & Kekeljevic.
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