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Il KC Absolute riapre il Teatro dei Pupi di Acireale  

Pubblicato da: MFPellegrino | KC Absolute CT Terra dei Ciclopi |  Letture: 1358

Il KC Absolute riapre il Teatro dei Pupi di Acireale
Grazie alla preziosa guida e operatività del nostro Chairman Salvatore Consoli e con il patrocinio del Comune di Acireale, si è tenuto un partecipatissimo incontro, nel teatro a lui dedicato, il grande puparo Emanuele Macrì, scomparso nel 1974, lasciando un ricordo indelebile in chi lo aveva conosciuto e in alcuni eredi di quest’arte popolare, nata alla metà dell’Ottocento.
Salvatore Consoli, ad apertura dell’evento culturale si è augurato che, come Emanuele Macrì non ha fatto morire i pupi del suo padre adottivo Mariano Pennisi, così oggi, coloro che da Macrì hanno appreso l’arte, a loro volta non la facciano cadere nell’oblio.
La presidente Daniela Simon ha rivolto ai presenti e all’Amministrazione un appello per la valorizzazione delle risorse locali sul piano turistico e tipicamente rappresentative di tutto il territorio siciliano.
Il vice sindaco Nando Ardita ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale ed ha accolto la richiesta del club e dei partecipanti al fine di poter riaprire il caratteristico teatro.
A seguire gli interventi del noto esperto di comunicazione Salvo Noè, che ha curato l’introduzione generale, e del preside emerito Giovanni Vecchio, noto cultore di cultura popolare e giornalista che ha introdotto la sua articolata ed ampia relazione con un’affermazione dello scrittore Vincenzo Cunsolo contenuto in uno scritto dell’opera dei pupi: ”In principio fu la parola, fu il racconto”. Il teatro dei pupi è anzitutto un modo di esprimere la realtà dell’uomo e del mondo, un modo di raccontare che, come scrisse Giovanni Gentile, s’illumina di luce poetica.
Nella genesi dell’opera dei pupi, dalla parte delle tradizioni popolari stavano fondamentalmente la tecnica e la diffusione del “cuntu”, che in Sicilia aveva tramandato il ricco patrimonio del repertorio epico-cavalleresco medievale e rinascimentale di matrice carolingia e bretone, successivamente arricchitosi via via attraverso un lavoro continuo di fusione e contaminazione di epopee ed episodi, tanto a livello colto quanto a livello di rapporti tra arte colta e arte popolare.
Vecchio ha poi ripercorso la vita di Macrì, dal 1908, quando rimasto orfano a causa del terremoto di Messina, dedicò la sua vita a costruire, dare voce ai suoi pupi fino a vedersi conferire dall’allora presidente della Repubblica Antonino Segni, il titolo di Cavaliere. Migliaia di persone si recavano ad Acireale proprio per assistere alle sue rappresentazioni.
Nell’ultimo periodo, con immenso dolore, fu costretto a vendere anche all’estero molti dei suoi pupi.
Alla brillante relazione, è seguita la rappresentazione scenica, ad opera degli eredi di Macrì, proprio con i pupi da lui costruiti ed oggi esposti nel museo attiguo al teatro.
Così, la bella serata si è conclusa con un magico salto nel passato, col suono delle spade e delle voci dei paladini, molto gradito dagli spettatori e dai familiari dell’artista commossi e presenti in sala.

WEBMASTER K.C.Absolute
Dott. Sergio Marino









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