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KC Catania Est - Primo appuntamento del ciclo “Scoprire Catania e dintorni”  

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Pubblicato da: Federica | KC Catania Est | 16.11.2017 |  Letture: 1324

KC Catania Est - Primo appuntamento del ciclo “Scoprire Catania e dintorni”
Il nostro Past President Elio Garozzo ha accettato anche quest’anno di organizzare la prima domenica di ogni mese l’ormai noto ciclo di visite guidate per chi ama la storia della nostra città ed è attratto dalle curiosità spesso ignorate dai più. Pertanto DOMENICA 5 NOVEMBRE ha avuto luogo il PRIMO APPUNTAMENTO DEL CICLO “SCOPRIRE CATANIA e dintorni”. Guidati dall’amico dott. Iorga Prato, abbiamo fatto una lunga passeggiata alla “Civita” per ritrovare le tracce della quasi completamente perduta MEDINAH EL-FIL, la Catania ai tempi della dominazione araba.
La crisi degli Imperi del V secolo crea una instabilità politico-amministrativa che concede molto spazio alle invasioni barbariche: in oriente Persia e Bisanzio sono in crisi economiche. L'instabilità diventa un terreno fertile per il malcontento. Nel VII il terzo grande monoteismo d'Occidente, l'Islam, forte di questo malcontento riesce ad ingrossare le proprie fila grazie anche alla mancata richiesta di tasse nei confronti dei paesi coinvolti dalla avanzata musulmana. L'Islam giunge nei paesi del Nord Africa, da cui muove verso la Spagna e la Sicilia. Mentre nella prima troverà rifugio l'ultimo degli Umayyadi che fonderà il califfato autonomo di Cordova, nella seconda la conquista troverà una forte e tenace resistenza e con notevole ritardo rispetto ai primi tentativi, solo dall'827 il gruppo di berberi islamizzati – poco inclini all'arte della politica – inizieranno la lunga e ardua impresa siciliana, ufficialmente compiuta un secolo più tardi con la caduta di Rometta.
Catania viene conquistata probabilmente prima dell'878 e in seguito sarà sede di Qaid che, probabilmente, visse in una cittadella fortificata, una Medina. Le fonti raccontano che il quartiere islamico era nel Medioevo chiamato Civita, nome ancora rimastogli, che in latino significa cittadella. Questo era situato ad est della antica via Luminaria (l'attuale via Manzoni). Ancora fino al XIX secolo questa parte della città parlava urbanisticamente il “linguaggio arabo”, dove strette e tortuose stradine giungevano in cortili comuni in un dedalo di architetture nobili e povere, mescolate tra loro senza soluzione di continuità. Per combattere il colera vennero demolite le strette stradine, ricavando ampie piazze.
La maggiore fu piazza Cutelli, su cui primeggia il prestigioso Collegio degli Studi dove – tra gli altri – prese diploma il Principe Ignazio Paternò Castello. Intorno a questa piazza sorsero alcuni dei più importanti palazzi borghesi, tra cui il Valle e il Serravalle. Alle spalle si aprivano le vigne dei Paolini, cedute come compenso all'architetto Giambattista Vaccarini che le usò per costruirvi la sua splendida dimora. I Paolini avevano sede più a sud, nel plesso di San Francesco di Paola fuori le mura, di antica origine, ricostruito nel Rinascimento e ancora nel Novecento. Altre due imponenti piazze ricavate a scapito dei quartieri medioevali sono il Largo XVII Agosto e piazza Duca di Genova. Su quest'ultima si affacciava l'antica Moschea, oggi inesorabilmente perduta, e gli splendidi edifici di Palazzo Biscari e Palazzo Platamone. Quest'ultimo in particolare conserva un balcone tardo-medioevale superstite a terremoti e demolizioni forzate. Un altro ambiente superstite è l'imponente impianto absidale della Cattedrale, primo esempio nella Europa cristiana ad usare l'arco a sesto acuto (1072), visibile nell'insolito cortile dell'Arcivescovato. A lato di detto cortile si affaccia la Badia di Sant'Agata, gratuitamente offerta da Vaccarini alla città che lo insignì della cittadinanza onoraria. Alle sue spalle ancora si conservano le mura di città e altri templi cristiani di antica origine, rifatti nel Settecento, come le chiese delle Orsoline e dell'Ogninella.
Un quartiere un tempo islamico, che torna ad essere islamico dopo circa otto secoli, casualmente. Sorge oggi in piazza Cutelli la Moschea della nuova comunità islamica di Catania, la più grande italiana da Roma in giù. Una moschea sorta all'interno dell'abbandonato Teatro Nazionale, restituito alla comunità con un nuovo splendore. Il quartiere Civita, dalla fine del Settecento, prese a diventare il luogo per eccellenza per i teatri cittadini, tra cui spicca l'orgoglio nazionale del Teatro Massimo, posto sui resti delle Mura civiche su cui poco più a nord si apriva la Porta della Lanza. Ancora da qui si vedono i resti della porta e dell'adiacente Bastione di San Michele. Il quartiere islamico vedeva nella strada della Luminaria il suo limite occidentale. La Luminaria, strada centrale per eccellenza nel Medioevo, venne rifatta più a est nel Settecento e prese nome di strada Uzeda, oggi via Etnea. Da questa strada ancora si possono ammirare piccoli squarci del quartiere islamico su cui nel Medioevo sorsero chiese cristiane, tra cui la San Giovanni Gerosolimitano, di cui resta il solo portale d'ingresso.
Questo è stato il fantastico racconto vissuto durante la lunga mattinata tra le stradine della “civita” tenuto dall’appassionata voce del Dott. Prato. Alla fine un sobrio pranzetto nell'incantevole e particolare cornice di Piazzetta delle Belle, all'interno del quartiere S. Berillo: le caratteristiche "rame di Napoli" hanno concluso la giornata. Prossimo appuntamento per domenica 3 dicembre: stavolta andremo a Belpasso.
Elio Garozzo - Ignazio Mammino













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