KC Reghion 2007 Terzo Millennio
Cena degli Auguri di Natale 2012 – Insediamento nuovo socio Paolo Bolano – Visita Ufficiale Lgt.Gov. Natale Praticò
La visita ufficiale del LGT Governatore della Divisione Calabria 2, Natale Praticò e la cerimonia d’insediamento del nuovo socio, Paolo Bolano, hanno scandito due momenti importanti per il Kiwanis Club “Reghion 2007” che, nei giorni scorsi, presso il Ristorante reggino “Buona Calabria” ha tenuto la rituale conviviale per gli auguri di Natale, con spirito d’amicizia e solidarietà in perfetto stile kiwaniano.
In un’atmosfera già natalizia, si è svolta l’Assemblea del Club per aggiornarsi sulle attività in corso e pianificare i prossimi service. Al termine, il Presidente Tiziana Cannatà ha dato il benvenuto al LGT Governatore della Divisione Calabria 2 del Kiwanis, Natale Praticò, in visita ufficiale al Club affermando che si tratta di “un’occasione importante e qualificante per rinnovare il senso di appartenenza al Kiwanis e confrontarsi sulle attività e i risultati raggiunti nei primi mesi dell’anno sociale”.
A tal riguardo, il Luogotenente Governatore ha conferito al Presidente Cannatà in rappresentanza del Club “Reghion 2007” un primo incoraggiante riconoscimento “per aver centrato, con l’attività svolta in questi primi mesi del nuovo anno sociale, gli obiettivi e le finalità kiwaniane, con originalità e spirito di servizio”. Il LGT Praticò ha poi aggiunto che “sono i club, con le loro attività e con lo spirito di abnegazione dei propri soci a dare forma e contenuto al Kiwanis” intrattenendosi in un confronto aperto ed interessante con i soci del “Reghion 2007” con i quali ha condiviso il significato del loro agire in ambito kiwaniano, i valori, i sentimenti di amicizia e la forte coesione verso gli obiettivi che il Kiwanis si prefigge sia a livello locale che internazionale per servire i bambini del mondo.
Alla visita ufficiale erano presenti anche l’Immediato Past LGT Governatore e socia del “Reghion 2007”, Francesca Pizzi assieme al LGT Governatore Eletto, Francesco Suraci.
A dare spessore agli obiettivi di ampliamento della famiglia kiwaniana attraverso lo sviluppo dei club, l’insediamento del nuovo socio Paolo Bolano, presentato dalla segretaria del Club, Anna Maria Reggio. Paolo Bolano è giornalista e regista, con esperienza trentennale in RAI ed in produzioni cinematografiche di livello, il quale – sono parole della Presidente del Club, Tiziana Cannatà – “contribuirà col suo apporto di esperienza, con la sua umiltà e disponibilità, a servire la causa kiwaniana”. Bolano, dal canto suo, si è detto non nuovo ai temi della solidarietà fattiva con iniziative umanitarie in Africa, ma ben felice di sperimentarsi in un contesto organizzato ed in una nuova dimensione quale quella del Kiwanis.
Il Luogotenente Governatore, Natale Praticò, ha concluso la cerimonia condotta egregiamente dalla cerimoniera del Club, Stefania Cuzzucoli, apponendo al nuovo socio il distintivo del Kiwanis, dicendosi convinto che i nuovi “innesti” non possano che arricchire e dare nuova linfa ai Club e ad un Kiwanis che vuole raggiungere traguardi sempre più ambiziosi nell’affermazione dei diritti dei bambini e nel segno della solidarietà sociale.
La serata si è conclusa con la tradizionale cena natalizia per lo scambio degli auguri.
Riflessioni del Past President Vincenzo Malacrinò sul Natale
Carissimi amici,
è giunto il Natale ossia la festa che celebra l’evento cristiano della nascita di Gesù che richiama l’uomo ai valori, alla fede, alla meraviglia, all’uguaglianza e al vero amore.
Evento straordinario per i veri credenti ma a cui l’uomo di oggi, purtroppo, ha associato ed associa brandelli di una “moderna” concezione di questo significativo momento, affidando al consumismo e alle fumanti emozioni, il valore della sua stessa espressione quale conquista di una nuova dimensione tesa a sfatare ciò che per secoli si è mantenuto e vissuto.
Il Natale, quale giorno per riflettere sul “senso di ciò che ha senso” per l’uomo ma anche sulla sua missione e su quanto ha dato e sottratto all’umanità.
Un giorno per riflettere su quanto l’uomo sa andare oltre la via dello stesso uomo, per incontrare non solo l’altro ma se stesso, poiché in chi ci sta accanto vive una parte di noi stessi.
Un giorno per meditare anche sul “gioco del mondo”, ossia di quel mondo che vive e consuma al pari di chi, scevro dai valori essenziali, pone l’essere e quindi, consapevolmente o inconsapevolmente, se stesso, non quale valore ma quale “opportunità” per il circuito degenerato di una economia che premia chi produce mentre rinnega gli altri.
Da qui le disparità, i soprusi e gli sfruttamenti dei popoli, dei giovani, degli anziani e persino dei bambini, ignorati e spesso cancellati come fossero “zeri” della terra.
Il tutto imperniato , ad avviso di alcuni, sulla base di chi possiede i numeri della vita. Numeri, però, rubati agli “zeri”, strappati con forza e violenza ai popoli veri, rigettandoli nella stasi e nella miseria totale.
Ciò per garantirsi e garantire un “pezzo” di economia nello scenario globale. Ciò per garantirsi un “pezzo” di lustro nello scenario internazionale a discapito di quanti vengono considerati, da questi e non solo da questi, relitti della società umana.
“Relitti” forzati, costruiti e voluti però da chi ha avuto la prepotenza di scegliere al posto degli altri. “Relitti” ancorati in una terra ricca e sfruttata, propria e mai posseduta.
Così l’uomo e la sua umanità vengono annullati tanto da essere assimilati a risorse cicliche che entrano ed escono dallo scenario produttivo. L’uomo però non è questo. Non è una macchina, non può e non deve essere considerata tale. Eppure la ricchezza di pochi, che nel mondo però sono molti, si basa sullo sfruttamento della “macchina” umana che non conosce età. Non conosce razza. Non conosce via, né popolo. Mi viene spontaneo pensare a quanti bambini o anziani hanno lavorato su prodotti che oggi vengono acquistati per la ricorrenza del Natale. Quante lacrime e quanti sospiri nei sotterranei del mondo.
Ciò avviene, principalmente, nei paesi che tutti conosciamo, in cui il valore della vita, intesa come dono, viene rigettato sin dalla nascita. Eppure l’uomo “moderno”, l’uomo occidentale, compra quei prodotti e magari alla prima via utile dona un euro a chi è messo all’angolo.
Una netta, profonda e viva contraddizione: da una mano il capo firmato di un paese che sfrutta, dall’altra la moneta per l’offerta. I titolari delle firme italiane anch’essi scelgono altri paesi per costruire ricchezza dove le “macchine umane” costano poco. Questo permette loro alti profitti vendendo, poi, a prezzi esorbitanti ovunque. Eppure anch’essi festeggiano il Natale o meglio il loro Natale che nulla ha a che vedere con quello cristiano. Nessuno dovrebbe acquistare il prodotto della sofferenza. Nessuno; poiché coincide con l’acquisto del pianto dei popoli, della sofferenza dei piccoli incapaci di leggere e comprendere il futuro perché impossibilitati di capire persino il presente.
Questo non è il “mondo” che vive lontano da noi. Non è il “mondo” inteso quale entità distante dalla nostra esistenza quotidiana poiché in ogni angolo di terra esiste una o più forme di discriminazione sociale. Esiste il ricco ed il povero. Incluso chi, pur indossando giacca e cravatta, nella casa della ricchezza, vive la povertà dello spirito, ossia l’assenza di ciò che lo dovrebbe rendere felice.
Esiste il povero che ti passa accanto e non lo riconosci perché veste gli abiti della dignità ma esiste anche il povero che palesa il suo stato e, purtroppo, nonostante ciò, viene comunque ignorato.
Chi tralascia il povero non è il povero ma chi veste gli abiti della “differenza di classe”; gli abiti di chi, spesso, inventa questa differenza per inglobare il suo stesso “io” in una società che vorrebbe ma che di fatto non gli appartiene. Questa una triste velleità umana.
L’uomo gramo e allampanato di sentimenti sa pesare il niente degli altri ancor prima che questi ultimi comprendano il suo “niente”.
Gesù, la notte di Natale e ogni giorno, non va scoperto solo nella culla del presepe bensì nella culla del povero cuore dove ancora oggi vive la paglia perché mancano le lenzuola; dove ancora oggi manca il caldo perché vive il freddo; dove ancora oggi vive il buio perché manca la luce.
Gesù è nell’angolo della strada, nel povero che non sa chiederti nulla perché straniero, è nella paura e nell’angoscia dei piccoli perché sfruttati; è nel vecchio ormai solo e nel sofferente abbandonato a se stesso perché considerato un peso.
Gesù Bambino è ovunque e persino in chi ha deciso di allontanarsi da Lui. È in chi non sa scavare nel vuoto del proprio cuore per scoprire l’oltre del niente: ossia la certezza di ritrovare la strada perduta che si trova là dove l’uomo ha nascosto al suo stesso essere la verità della fede ed i sentimenti autentici. Aspetta solo d’essere accolta con un semplice “si”.
Solo la coscienza e la consapevolezza dell’eternità celeste e non di quella terrena potrà portare l’uomo ad abbandonare gli abiti della violenza e dell’indifferenza, dei soprusi e delle vendette, dell’odio e della guerra perché Gesù nasce per redimere l’umanità e per trasmettere ad ogni suo figlio il messaggio di amore e di pace.
Solo se l’uomo comprenderà di essere piccolo, nei diversi ambiti della sua espressione e nei molteplici e variegati ruoli che riveste, potrà concretamente rimanere quale uomo grande vissuto sulla terra ed ancor prima dentro si sé.
La vita d’altro canto è come un viaggio in treno: man mano che il tempo passa i chilometri, per giungere alla meta, diminuiscono fino all’ora in cui si arriverà al traguardo.
Nessun uomo è eterno ma può solo lasciare una traccia di eternità nella misura in cui trasferisce il bene sulla terra.
Questa la verità!
Auguri a tutti perché il Natale sia Santo, carico del sentimento Divino e pieno della realizzazione di ogni Grazia. Prima tra tutte l’amore per l’altro; per chi non si conosce; per chi si disconosce e soprattutto per se stessi perché non si trasferisce amore se non si conosce amore.
Sia un Natale carico di fede, di salute, di serenità e di pace. Un Natale che porti a tutti noi le Grazie di Dio di cui abbiamo bisogno.
Auguri
Vincenzo Malacrinò
del 27/12/2012
ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE FONDATA NEL 1915 A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ E DEI BAMBINI
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