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KC Novara

I valori sociali: istituzioni e famiglia.

Non più un docente universitario, ma mons. Franco Giulio Brambilla (vescovo da pochi mesi insediatosi a Novara) la “risorsa qualificata” del ciclo annuale di incontri, per riflettere sui valori sociali così come si stanno profilando per gli adolescenti di oggi.

E non si è trattato neppure del solito incontro conviviale tra soci, ma – considerata l’eccellenza e il richiamo del relatore – vi è stata “un’anteprima” alla quale hanno presenziato una quarantina di “esterni”, coinvolti nello sforzo di diffondere e rafforzare “l’immagine” del club, con l’obiettivo di ampliare l’adesione di nuovi soci.

Si è trattato di un intervento complesso, approfondito e molto colto, con una dovizia di argomentazioni che possono essere sintetizzate così.

Punto di partenza sono state le conquiste della filosofia e della teologia della famiglia secondo cui le trasformazioni e le rivoluzioni culturali intorno alla natura e all’esistenza della realtà famigliare non sarebbero altro che un cambiamento di modelli sociologici di famiglia, e non un radicale mutamento dei valori che continuano a vivere nonostante i tempi nuovi e la diversità delle culture.

Guardando alle trasformazioni profonde e nelle pieghe del divenire storico, si scoprirebbe che sono mutati i costumi, gli usi, i comportamenti, le situazioni, le condizioni, ma non la natura e la sostanza della famiglia.

Quello che è avvenuto, almeno per quanto riguarda l’istituzione famiglia, ha avuto due fondamentali ricadute: da un lato ha portato alla costituzione della “coppia sentimentale” fondata essenzialmente sul sentimento, dall’altro al configurarsi della “famiglia affettiva” fondata sugli affetti.  E dunque con l’instaurarsi di evidenti dualismi di relazioni individuali.

Le prospettive di oggi – nel pensiero di mons. Brambilla – non sono dovute soltanto al mutamento sociologico e psicologico o, più ampiamente, culturale, ma ad un mutamento antropologico: quello che si è verificato con la caduta della modernità, dovuta al fragoroso crollo del muro di Berlino. Con la fine delle ideologie e delle grandi narrazioni, che ha decretato la fine degli ideali, delle visioni sintetiche della vita, delle “mondovisioni”.

Si profila quindi la “post-modernità” caratterizzata da due fenomeni macroscopici: la separazione tra famiglia e società e la separazione tra individuo e società, che si esprimono con la difficoltà, endemica, a coniugare affetti-emozioni-sentimenti-scelta etica di vita.

A fronte dei dualismi individuali – insisti nella “coppia sentimentale” e nella “famiglia affettiva” – la riflessione di mons. Brambilla conduce a una conclusione: «noi dobbiamo abituare alle relazioni stabili. Ovvero: è necessario introdurre dinamiche in cui il rapporto affettivo sopravviva alle prove del tempo».


del 16/04/2013

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE FONDATA NEL 1915 A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ E DEI BAMBINI

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