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KC Novara Monterosa

Serata kiwaniana al Club MONTEROSA di Novara, nel corso della quale il socio Dottor. Federico D’ANDREA ha tenuto una conferenza sulla nutrizione.
Il Dott. D’Andrea è primario della Struttura Dietetica e Nutrizione Clinica presso il locale Ospedale “Della Carità” ed è Presidente dell’Ordine dei Medici Nutrizionisti della Provincia di Novara. Collabora con alcune riviste del settore, nazionali e internazionali, sulle quali ha pubblicato numerosi articoli scientifici ed è relatore e organizzatore di stages sulla nutrizione.
Ha iniziato introducendo che la nuova Specialità della Nutrizione Clinica presso l’ospedale ha contorni, a causa della novità, non ancora ben distinti e per questo scarsamente conosciuti, ma in Piemonte l’Ospedale di Novara ha raggiunto un eccellenza assoluta e riconosciuta a livello nazionale.
Il nutrizionista, ha sottolineato il Dottor D’Andrea, non è un dietologo, perché la sua funzione consiste nell’indurre i pazienti ad assumere i cibi e quindi a nutrirsi. Può apparire una banalità, ma specie per i malati il problema è molto importante. Si pensi ai malati di tumore o affetti da gravi patologie oppure reduci da operazioni chirurgiche complesse, o ancora a quei malati per i quali la dieta assume un ruolo terapeutico essenziale, quali i diabetici, gli obesi, i celiaci o coloro che soffrono d’insufficienze renali o epatiche.
La nutrizione clinica si occupa delle problematiche legate all’alimentazione in senso lato e si propone, attraverso valutazioni cliniche e strumentali, una impostazione terapeutica nutrizionale. A causa della sua comparsa piuttosto recente  negli ospedali, le conoscenze al riguardo non sono molto chiare, anzi sono spesso vaghe e confuse, perché si pensa che l’alimentazione faccia riferimento soltanto all’assunzione dei cibi necessari per vivere. Peraltro, è scarsa anche una soddisfacente informazione.
La nutrizione tratta il rapporto tra i diversi alimenti e la salute, per cui una buona nutrizione è indispensabile per il funzionamento degli organi del corpo umano e per il mantenimento di uno standard adeguato per svolgere le proprie attività con efficienza e per la difesa contro le malattie.
La scienza della nutrizione fornisce i supporti necessari conoscitivi delle sostanze nutritive per raggiungere un giusto equilibrio nutrizionale, la cui mancanza di conoscenza determina l’insorgere di disturbi o l’aggravamento di patologie in atto nell’ammalato. Per questo essa viene ad assumere un ruolo fondamentale.
Gli esempi per dimostrare la necessità di nutrirsi adeguatamente sono molti. Le persone anziane, i malati oncologici, che non possono concludere un ciclo chemioterapico, se non sono supportati da un sostegno nutrizionale sufficiente, i celiaci che hanno problemi gastrointestinali, di stanchezza, di anemia, ma possono interessare altri organi.
La nutrizione deve essere necessariamente affidata ad uno specialista medico. Altri professionisti, come i biologi, i farmacisti ed altri, anche se bravi, non sono medici; appartengono a categorie che se intervengono nei casi di specie non possono visitare i pazienti. La nutrizione è un  processo tecnico, mentre la dieta è una terapia.
Un paziente, prima ha bisogno di essere nutrito, poi di essere esaminato, ricorrendo alla valutazione di diversi fattori. Infatti, nella gestione degli ammalati in ospedale, occorre far ricorso a vari laboratori, come quelli addetti alla cura degli obesi, dei ciliaci, degli affetti da malattie metaboliche o da nefrologie o dei malati di tumore.
Da ciò deriva l’importanza di questa specialità nelle strutture ospedaliere, specie nei casi in cui il paziente deve essere alimentato in modo artificiale e una volta individuata la cura, essa  può eseguita anche a domicilio sotto determinate cautele.
Presso l’Ospedale di Novara la Struttura della Nutrizione ha visitato del decorso anno circa 4000 persone, provenienti anche da altre zone del Paese, ha totalizzato altrettante prestazioni ambulatoriali ed ha effettuato oltre 400 visite domiciliari. La Regione Piemonte ha offerto numerose opportunità per gestire le problematiche del settore e amministrare la struttura.
Il Dott. D’Andrea ha fornito alcuni dati per illustrare il campo in cui opera: circa il 30% si tratta di persone malnutrite, che arrivano in alcuni casi fino a punte del 55%, il 17% riguarda pazienti che hanno subito un intervento chirurgico, il 43% sono persone anziane, il 46% sono pazienti affetti da altre patologie.
Trascurare una platea così vasta significa aumentare le patologie e peggiorare la situazione con aggravi di spese e di risorse umane e della qualità della vita, dovendo ricorrere a degenze prolungate con ripercussioni anche sulle famiglie.
L’ultimo argomento trattato dal relatore ha riguardato la celiachia, cioè l’intolleranza al glutine. Negli anni ’70 era una malattia rara; oggi invece è esplosa, tanto che la statistica parla di un caso ogni 200 bambini. Le cause sono diverse, ma soprattutto perché si mangiano prodotti del grano che rispetto al passato sono molto più ricchi di glutine renderli più elastici, specie la pasta. Ma la malattia colpisce anche gli adulti e persone in età avanzata. Tuttavia, manca ad oggi una terapia certa, se non quella di evitare di mangiare cibi con glutine, come non c’è certezza per prevenire la malattia.
Ha concluso che la celiachia ha interessato anche le sfere ecclesiastiche, perché la chiesa, consapevole di persone affette da questa malattia, è ricorsa a far predisporre ostie per l’eucarestia prive di glutine ed anche gli Ebrei a mangiare nelle loro funzioni pane azzimo senza glutine. (a.l.)    


del 21/04/2013

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE FONDATA NEL 1915 A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ E DEI BAMBINI

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