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KC Catania Centro

Conferenza "Sanità a Catania: luci e ombre"

La Costituzione della Repubblica italiana in merito alla sanità, all'articolo 32 così recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti". Secondo le statistiche attuali gli indigenti in Italia costituiscono oltre la metà della popolazione, ciò significa che il 50% della popolazione dovrebbe usufruire dell'assistenza sanitaria gratuita. E' vero, ma solo in parte. Se un povero Cristo deve farsi un'operazione all'anca va in una struttura pubblica e si prenota, dopo tre mesi verrà operato. Se però il cittadino ha la possibilità economica di sborsare diversi biglietti da mille euro, viene operato all'istante. Sulla problematica della sanità in Sicilia, organizzato dal kiwanis Catania Centro, si è svolto un interessante incontro al quale hanno partecipato il commissario dell'azienda ospedaliera "Cannizzaro" dott. Paolo Cantaro, il commissario dell'azienda ospedaliera "Garibaldi" dott. Angelo Pellicanò e il coordinatore sanitario dell'Asp3 dott. Franco Luca, che ha fatto da moderatore. Il presidente del club arch. Alfio Privitera, nell'introdurre il tema, ha affermato che il service ha il compito di affrontare i numerosi problemi che investono il territorio e tentare di risolverli; uno dei problemi primari è la salute pubblica. Il dott. Luca ha asserito che i continui cambiamenti nella legislazione in materia sanitaria hanno causato seri danni ai suoi fruitori specie in Sicilia. Per il dott. Cantaro siamo in attesa che la sanità si normalizzi. Il problema non riguarda soltanto gli assistiti ma le strutture ospedaliere, il personale medico e paramedico, le attrezzature, i medicinali e così via. L'assistenza sanitaria cammina zoppicando. Si cerca di venire incontro ai malati con tutti i mezzi, ma di contro i finanziamenti vengono ridotti al minimo. La popolazione invecchia e le richieste di ospedalizzazione aumentano vertiginosamente. Il cittadino vede l'ospedale come il luogo dove può curare e guarire i propri mali. Abbiamo attrezzature d'avanguardia e personale altamente specializzato: pertanto siamo in grado di garantire, anche se con grossi sacrifici, il bene più prezioso dell'uomo: la salute. Per il dott. Pellicanò le risorse economiche sono assolutamente insufficienti e tutto ciò comporta grandi sacrifici per gli operatori ospedalieri e difficoltà tra gli ammalati. «Negli ultimi 4 anni abbiamo affrontato spese enormi per completare le nostre tecnologie che sono oggi di altissimo livello. Purtroppo oggi scarseggiano anche i farmaci. Al pronto soccorso spesso si assiste ad una vera invasione: il pronto soccorso è nato non per curare il mal di testa o il mal di denti, come suppone tanta gente, ma serve per chi ha subito un incidente stradale, chi si è fratturato un arto, per un infartuato o per chi ha in corso un ictus. Abbiamo il dovere di difendere il bene comune della salute, ma spesso si è costretti a delle discriminazioni, dando la precedenza a secondo della gravità patologia».
E' seguito un vivace dibattito. All'inizio del meeting il prof. Filippo Galatà, presidente degli ex allievi del Convitto "Mario Cutelli", dopo aver fatto una breve storia del "collegio dei nobili" catanese, ha scambiato i guidoncini col presidente Privitera. (Antonio Di Paola)

 


del 17/05/2013

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