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Dall'Imm. Past Governatore

Maria Pia, moglie del compianto Giuseppe Ruvolo, mi ha pregato di farvi avere una sua comunicazione

Miei cari,

è assai probabile che io non vi conosca tutti e che voi non conosciate me, ma nel corso di qualche evento Kiwaniano magari vi è capitato di incontrare Giuseppe.

In questi mesi che, come potete immaginare, sono stati difficilissimi ma intensissimi Giuseppe, io e le nostre due figlie abbiamo sentito costante e continua la vicinanza di quella che abbiamo imparato a considerare come la nostra estesa famiglia “K”. Non è passato giorno senza che almeno uno di voi non si facesse vivo con una telefonata, un messaggio, un commento su Facebook , una mail.

 

Ricordo l’improvvisata di Roberto Garzulli in aprile, emozionante, perché del tutto inattesa, non preannunciata, senza quel carattere di ufficialità che necessitasse di particolari paludamenti. Giuseppe ne ha apprezzato la semplicità: a suonare al nostro citofono non era stato il Governatore in visita formale, ma un amico che abbiamo ricevuto con gli abiti di casa, nel rispetto della comodità e del benessere che necessitano ad una persona che non sta bene. Anzi: il caso ha voluto che nello stesso momento si trovasse a passare da casa nostra un amico socio milazzese, Armando Sottile; i tre hanno approfittato per tirare un innocuo scherzo a Gianfilippo Muscianisi, fingendo una riunione non autorizzata: quante risate!  È stato uno dei rari momenti di serenità all’indomani della costatazione della malattia.

 

Finché le forze e le condizioni l’hanno consentito, Giuseppe ha lavorato e dedicato il suo tempo al Kiwanis, provvedendo al compimento degli atti che il suo ruolo di Luogotenente richiedevano, rammaricandosi per quanto non riusciva a portare a termine. Nei giorni più difficili dello scorso Agosto, quando la malattia aveva già dimostrato la sua supremazia e la sua aggressività, quando sarebbe stato facile concentrarsi e ripiegarsi solo su pochi intimi pensieri, Giuseppe puntava parte delle sue forze residue alla Convention dei primi di Settembre come ad un traguardo che sembrava veramente impossibile. Ha presenziato con una forza di volontà che io stessa, che lo conoscevo bene, ho trovato sorprendente, che i medici hanno considerato inspiegabile.

 

Tornato a casa è stato tutto un precipitare di condizioni ed eventi ed un venir meno di energie e prospettive; eppure gli unici che incontrava volentieri, al di fuori della stretta cerchia dei familiari, era qualche amico del club. Benché ricoverato in ospedale ha voluto il resoconto dei vari passaggi della campana della sua divisione, puntualmente relazionati dal presidente del Milazzo, il caro Francesco Lo Presti, e dal “solito” Gianfilippo; entrambi presenti nei momenti più tragici, gli ultimi.

E non mi è certo sfuggita, sebbene frastornata dalla situazione, la presenza nutritissima di kiwaniani alle esequie,un vero e proprio picchetto d’onore con la loro scenografica parata di banner. Non so se sono riuscita a salutare tutti, perciò colgo questa occasione per farlo. E un pensiero particolare va ai soci della divisione Sicilia 1, la “sua” divisione. Nella loro commozione, nei loro atteggiamenti durante la malattia e anche dopo, ho intuito un legame più profondo di quanto potessi immaginare, un coinvolgimento da cui trapela un vincolo di affetto intimo verso l’Uomo, prima e oltre che verso il Socio. Un patrimonio che certo non voglio sciupare.

 

Quando mi fermo a riflettere, mi rendo conto che negli ultimi anni la famiglia - soprattutto le nostre due figlie, i nostri due soldatini - e il club sono stati per Giuseppe fonte di serenità e felicità; in questo ambito gli sono stati riconosciuti i suoi meriti umani e ha ricevuto gratificazioni che, in altri contesti della sua vita, gli sono stati negati.

Ed è per questa ragione che ringrazio la grande famiglia del Kiwanis.

Ed è per questa ragione che personalmente ho fatto sì che la spilletta da Luogotenente e un braccialetto di Eliminate lo accompagneranno per sempre.

Ed è per questa ragione che, d’accordo con le mie due ragazze, ho scelto un’immagine che lo raffigura con i simboli del Kiwanis, sorridente con il suo collare ben in vista, per segnare la sua attuale sede.

 

Vi abbraccio tutti.

 

Maria Pia Ruvolo

 


del 06/11/2013

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE FONDATA NEL 1915 A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ E DEI BAMBINI

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