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KC Ghemme Bassa Valsesia

Sabato 25 gennaio al Ristorante Vecchia Sizzano si è tenuta una serata del Kiwanis Club Ghemme Bassa Valsesia in cui il Prof. Angelo Sante Bongo, Professore a.c. Specialità di Cardiologia e Medicina Interna dell’Università del Piemonte Orientale di Novara, Primario di Cardiologia c/o l’Ospedale Maggiore della stessa città, ha tenuto una interessantissima relazione su “Cuore e Riso”, imperniata sui benefici effetti del riso per mantenere in buona salute il corpo ed il cuore in particolare.

Viviamo in una zona in cui una voce importante dell’economia è costituita dalla coltivazione del riso di qualità, ma pochi conoscono la storia del riso. Dalla documentazione reperita negli archivi da Enzio Calzone relativi alla Pace di Ghemme si può desumere che il riso alla fine del 1400 era considerato una medicina ed era venduto dagli speziali (farmacisti). Fu Galeazzo Maria Sforza il primo sovrano illuminato a sperimentare la coltivazione del riso su larga scala, attività proseguita dal fratello Ludovico Mauro (Il Moro) con la realizzazione di una rete di irrigazione ancora oggi utilizzata a tale scopo (la Roggia Mora ne è un chiaro esempio).

Ma la storia del riso inizia molti secoli prima. Sembra che oltre dodicimila anni fa alle pendici dell’Himalaya siano emerse le prime varietà di riso. Nel VI millennio a.C. in Cina esistevano varietà di riso selvatico e coltivato. Alcuni testi indiani del 1300 a.C. descrivono nel dettaglio le fasi del trapianto (monda); altri testi del 1000 a.C. riportano il catalogo delle diverse specie.

L’origine vera del riso (Oryza sativa) si fa risalire a circa 6000 anni fa, quando i cinesi fecero una selezione di un’erba selvatica nelle zone paludose e monsoniche dell’Asia. Tremila anni più tardi anche gli indiani iniziarono tale coltivazione.

L’Oryza sativa ha dato origine a tre sottospecie: Indica, coltivata nell’Asia monsonica e negli USA, Javanica, tipica dell’area indonesiana, Japonica, adatta alle zone temperate, dalla quale derivano le varietà coltivate nella Pianura Padana.

Fu Alessandro Magno ad introdurre il riso in Europa alla fine del IV sec. a.C., successivamente Greci e Romani lo usarono a scopo terapeutico e gli Arabi lo diffusero in Spagna e Sicilia. In Italia furono alchimisti e botanici nel Medioevo a selezionarne il seme, ma la coltivazione su larga scala iniziò al tempo degli Sforza come già accennato. Nel cinquecento l’incremento demografico costrinse ad incentivare coltivazioni come quella del riso, ma anche delle patate e del mais, da poco importati dopo la scoperta dell’America.

I Savoia promulgarono leggi protezionistiche che proibivano l’esportazione di sementi di riso dal Piemonte, favorendo così il contrabbando dei semi della varietà Nostrale addirittura incentivato dall’allora Presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson. La qualità del riso prodotto nelle pianure del Novarese, del Vercellese e del Pavese rimane tuttora la migliore al mondo.

Per molti asiatici ed africani il riso costituisce l’alimento base della dieta quotidiana, come recita uno slogan della Fao “Rice is life”. In Birmania ad esempio il consumo pro-capite è di 195 kg all’anno contro i 3 kg in Europa e i 7 kg in America. Aumentarne la produzione può equivalere a ridurre significativamente la fame nel mondo.

Ma che rapporto esiste tra il riso e il cuore? Innanzitutto il riso è adatto in ogni dieta alimentare e per ogni tipo di malattia. Il riso integrale, il riso nero e il riso rosso contengono antiossidanti e favoriscono la riduzione del colesterolo, in particolare la crusca del riso ha specifiche qualità in tal senso. I maggiori benefici si hanno con il riso poco lavorato (solo decorticato e non brillato). Non esiste malattia che non tragga giovamento da una dieta alimentare a base di riso integrale o semi-integrale. Può combattere ad esempio le coliti, allergie al glutine, mediante cataplasmi i foruncoli dermatosi ed emorroidi; fare il bagno in acqua contenente amido di riso mantiene la pelle giovane.

Contiene in grande quantità sostanze che si rivelano utili nella cura dell’ipertensione, circolazione capillare, colesterolo, angina pectoris, infarto, trombosi, avendo azione epatoprotettiva può essere utile nella cura del fegato, favorisce il ricambio della colesterina e dei lipidi, ha azione antistaminica e antishock. Sono in corso ricerche sul riso finalizzate alla produzione di elementi utili alla cura di diverse malattie, ad esempio è stata dimostrata la possibilità di produrre lattoferrina ricombinante umana da culture cellulari di riso (che possiede in vitro le medesime qualità antimicrobiche e antinfiammatorie proprie della lattoferrina umana). Gli studi che vengono oggi compiuti sono pertanto finalizzati all’introduzione della lattoferrina ricombinante ricavata dal riso negli alimenti destinati all’infanzia.

La simpatia del relatore che ha presentato una relazione culturalmente di alto livello, ma utilizzando termini, definizioni e slide alla portata anche di chi non è addetto ai lavori, ha reso veramente piacevole la serata che i presenti hanno entusiasticamente apprezzato.

La Presidente del Club, Prof.sa Raffaella Tartaglia ha consegnato al Prof. Bongo il gagliardetto del Club ed una ceramica artistica con il simbolo del Kiwanis realizzata dal laboratorio TAAF di Ghemme.



del 30/01/2014

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE FONDATA NEL 1915 A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ E DEI BAMBINI

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