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KC Reggio Calabria Città dello Stretto

Interessante e ricco di spunti di riflessione il convegno su: IL BULLISMO OGGI, ASPETTI GIURIDICI, PSCICOLOGICI,SCOLASTICI, organizzato lo scorso 14 marzo, a Reggio Calabria, dal Kiwanis Club Città dello Stretto, nella Sala “Giuditta Levato” del Consiglio Regionale della Calabria, e patrocinato dall’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria.

Relatori di grande prestigio e parterre altamente qualificato hanno contribuito al successo dell’iniziativa, incentrata su un tema di scottante attualità, come quello del bullismo, specie nelle sue espressioni legate all’uso dei social network.

A portare i saluti dell’istituzione regionale è stato l’On. Giovanni Nucera, che si è complimentato col Kiwanis per l’attenzione rivolta ai bambini e adolescenti, come peraltro impresso nella sua mission di club service, ed ha sollecitato la politica a fare la sua parte, “confrontandosi con le tematiche attuali di una società che vive una vera e propria emergenza valoriale e recuperando la dimensione della compartecipazione e condivisione di queste problematiche sociali” fra tutti gli “attori” a vario titolo coinvolti.

L’avv. Giuseppe Romano ha, quindi, introdotto il tema dell’incontro e richiamato le finalità ed i service che il Kiwanis, come organizzazione mondiale umanitaria al servizio dei bambini, svolge sin dal 1915.

E’, poi, la volta del Presidente del Club “Citta dello Stretto”, Guido De Caro, che è anche psicoterapeuta infantile, il quale ha spiegato come l’idea del convegno sul bullismo sia nata dai fatti di cronaca delle ultime settimane, che hanno messo in evidenza il fenomeno in tutta la sua drammaticità, un problema “noto a tutti – afferma il Presidente – ma spesso sottovalutato sotto il profilo dell’impatto sociale”. In particolare, De Caro si è soffermato sulla definizione di bullismo, sulla consapevolezza di tale termine, ma anche sull’uso spesso improprio che se ne fa, chiarendo come esso si caratterizzi per l’intenzionalità, la persistenza, l’asimmetria del potere e la natura sociale del comportamento che viene messo in atto e del contesto in cui esso avviene.

A scandagliare la problematica del bullismo, sotto il profilo psicologico, giuridico e scolatico, sono stati gli autorevoli relatori ed esperti, che, a vario titolo, affrontano nella loro attività professionale le conseguenze di tale fenomeno.

Federico Bianchi di Castelbianco, psicologo,  ha delineato le proporzioni del fenomeno secondo i dati forniti dall’”Istituto di Ortofonologia” di Roma, di cui è direttore: “abbiamo 3.400 nuovi casi di bullismo all’anno, abbiamo aperto sportelli psicologici in 70 scuole; sono 70.000 i ragazzi che segnalano problemi e, nel nostro portale di comunicazione via web, riscontriamo circa 6 milioni di visitatori”. Questi i numeri, certamente indicativi e di pregio statistico. Ma il dott. Bianchi ci tiene ad evidenziare gli aspetti del disagio sociale che preesistono al bullismo prima che questo si manifesti e che coinvolgono il rapporto genitori-figli. In particolare, Bianchi ha dimostrato l’incidenza dei cambiamenti sociali sulle fasi di crescita del bambino, come cioè i mutamenti intervenuti nelle abitudini, nello stile e nei tempi di vita e di lavoro dei genitori abbiano influenzato il loro rapporto con i figli, configurandosi spesso come genitori “fuori ruolo”. Illuminanti i passaggi del suo intervento legati agli aspetti della separazione dei genitori, dell’obesità, “all’insicurezza sociale avvertita dai ragazzi tra i 12 e i 21 anni e che – chiosa il direttore dell’Istituto di Ortofonologia di Roma – è un problema sociale e non dei giovani”, all’induzione al perfezionismo, alle forme d’identità che si esprimono spesso attraverso i social network, alla scissione tra affettività e sessualità, all’omosessualità a volte vissuta come moda, all’esibizionismo, al rapporto tra violenza e legalità. “L’incapacità di coordinare una crescita armonica nel bambino” – conclude Bianchi –  sta, dunque, alla base di comportamenti che degenerano nel bullismo.

Francesca Stilla, sostituto procuratore presso il Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, ha tracciato  l’inquadramento giuridico del bullismo come reato punito mediante l’art. 612 bis del codice penale, utilizzando dunque una norma sullo stalking per l’analogia della fattispecie che vede una parte attiva (il bullo), la vittima (soggetto debole) e la parte terza (neutrale), composta da chi assiste passivamente al comportamento del bullo, evidenziando l’importanza dei contesti in cui tale fenomeno attecchisce. La dott.ssa Stilla ha specificato come saper riconoscere le situazioni di difficoltà dei figli, bulli o vittime, quali segnali di allarme per identificare il problema. Quindi ha trattato l’aspetto del cyber-bullismo, come comportamento persecutorio e vessatorio che avviene con l’uso della “psicotecnologia”. La Stilla ha offerto un’ampia e variegata disamina del cyber-bullismo che, si è appreso, è un fenomento “prevalentemente femminile”. Ha sottolineato il valore degli interventi sul piano educativo, tesi “ad accompagnare i bambini nel mondo della rete come lo si fa nella vita reale”, per prevenire un reato “che inizia nella rete e prosegue nella realtà o viceversa”. Il Sostituto Procuratore ha, infine, annunciato un progetto-pilota sul tema, promosso dal Tribunale dei Minori, di imminente pubblicazione sul sito web del Tribunale ed aperto a tutte le scuole di Reggio. In definitiva, è emersa l’immagine del Tribunale dei Minori, come di un’istituzione che, rispetto al problema, non si pone in termini solamente sanzionatori, bensì in maniera dialogante e collaborativa con le altre istituzioni coinvolte sul fronte della prevenzione del reato.  

La d.ssa Maria Carmela Siclari, in rappresentanza dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria, ha affrontato il tema del bullismo nella sua dimensione scolastica, accennando alle dinamiche tra potere e competizione. In particolare, ha precisato come di fronte al verificarsi di atti di bullismo, oltre allo strumento sanzionatorio, a cui la scuola non può sottrarsi, si aprano dei fronti di complessità che l’istituzione scolastica affronta esercitando la sua funzione educativa, dove la sanzione viene, auspicabilmente, associata ad attività sociali di recupero dello studente. La Siclari ha rivendicato il “patto scuola-famiglia” quale intervento idoneo per fronteggiare il bullismo ed invocato una strategia che contempli “l’attenzione per la cultura, la legalità, il rispetto e la valorizzazione della persona, ma anche una responsabilità educativa di tutte le persone coinvolte nell’attività formativa”.

L’attualità dell’argomento trattato ed i molteplici spunti offerti dai relatori hanno stimolato il dibattito tra i presenti, tra cui la Dirigente Scolastica Anna Nucera, che, nel suo appassionato intervento, ha portato l’esperienza dell’Istituto Tecnico tecnologico statale “Panella-Vallauri” di Reggio Calabria.

A concludere i lavori è stato il Luogotenente Governatore del Kiwanis Divisione Calabria 2, ing. Francesco Suraci, che, nel portare i saluti del Governatore del Kiwanis Distretto Italia-San Marino, Carlo Turchetti, ha espesso il suo apprezzamento per l’iniziativa ed il tema trattato. Il LGT Suraci, nel suo breve ma incisivo intervento, ha auspicato che il convegno possa avere un seguito di concretezza, con i vari soggetti istituzionali presenti, in cui il Kiwanis possa dare il suo contributo attivo in termini di propositivà e progettualità, da promuovere a inizio anno scolastico nelle scuole.

Agli avvocati partecipanti è stato rilasciato un attestato di partecipazione e riconosciuti i crediti formativi dall’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria.

Addetta Stampa

Anna Maria Reggio

 


del 19/03/2014

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE FONDATA NEL 1915 A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ E DEI BAMBINI

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