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KC Catania Centro

Un minuzioso e appassionante excursus sulla donna dalla preistoria ai nostri giorni è stato il tema molto gradevole che, per il kiwanis Centro, ha tenuto la dott. ssa Anna Maria Curcio, neurologa e primario medico legale dell'Inps. Il presidente del kiwanis, dott. ssa Rosaria Leonardi, dopo aver presentato la relatrice, ha introdotto il tema facendo rilevare che la «Festa della donna» vuole mettere in risalto quello che la donna è nella società: donna, madre, moglie, compagna, operaia, funzionaria; mansioni che svolge con impegno e intelligenza. «La donna nel corso dei secoli è stata bistrattata, schiava della società, tenuta in ostaggio dal padre o dal marito. In Italia soltanto dal 1948 la donna usufruisce dell'elettorato attivo e passivo e la nostra Costituzione sancisce che "tutti i cittadini hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri"».
La dott. ssa Curcio ha messo in evidenza la donna nelle società primitive dove si adorava la Dea madre, che rappresentava la superiorità femminile. In Egitto era rappresentata a Iside, in Babilonia da Istar, nei Sumeri da Inanna, nei Fenici da Astante, negli Assiri da Militta, e in Grecia da Afrodite. Nella cultura Kurgan la donna era di proprietà del padre o del marito, priva di diritti e relegata in casa. La prostituzione sacra veniva praticata nel tempio babilonese di Militta. Nella civiltà minoica c'era parità tra uomo e donna. In Egitto la donna era libera, colta e potevano divenire faraone. Nella Grecia classica la donna non aveva diritti e poteva essere ripudiata. La matrona della Roma repubblicana era libera di uscire, non aveva diritti civili e poteva divorziare. Nella Roma imperiale le donne frequentavano le palestre, combattevano nelle arene ed era frequente lo scambio di mogli. Nell'ebraismo, società patriarcale, la donna era sottomessa al marito, non partecipava alla vita politica e stava nei matronei separati dagli uomini. Oggi, però, la donna ha un ruolo fondamentale. E in Israele si è raggiunta la parità dei sessi nei diritti sociali e politici. L'Islam - si crede in Occidente - umilia e annulla lo status della donna relegandola in posizione subalterna. In realtà, tranne in paesi sottosviluppati, con l'Islam la donna ha più diritti di quanto ne dà l'ebraismo e il cristianesimo. Nel Cristianesimo il matrimonio è indissolubile, l'uomo non può avere più di una moglie e la infecondità non è motivo di divorzio.
In Italia dal dopoguerra a oggi sono state sancite queste leggi a favore della donne: abolizione dell'adulterio femminile (1968), legge sull'aborto (1970), legge sul divorzio (1978), la violenza contro la persona considerata un reato (1966), la donna sposata può usare il proprio cognome (1975), sparito il delitto d'onore (1981), tutela lavoratrice madre (1950), parità retributiva (1956), accesso delle donne a tutte le professioni (1963), introduzione reato stalking (2012), legge sul femminicidio (2013). Il luogotenente governatore, dott. Nunzio Spampinato, ha avuto parole di elogio per il presidente Leonardi e per la relatrice Curcio, le quali hanno offerto all'uditorio uno spaccato molto appagante della donna nelle varie ere e nelle varie religioni.
Antonio Di Paola


del 16/04/2014

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE FONDATA NEL 1915 A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ E DEI BAMBINI

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