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Domenica, 09 novembre 2014, presso l’antica e solida azienda vinicola “ NICOSIA (Vigneti e Cantine di Sicilia) con sede a Trecastagni – CT  il  Kiwanis Club Acireale con soci ed ospiti ha rinnovato il rituale incontro per la “ Festa di S. Martino”.

Un visita guidata da Santi Natola, esperto enoturista,   che con dovizia di particolari ha informato gli attenti partecipanti  sulla azienda e sui sistemi produttivi dei rinomati vini conosciuti in tutto il mondo.

Ecco una breve sintesi sull’anima della ditta:

- Grazie ad una grande passione tramandatasi di padre in figlio per cinque generazioni, Cantine Nicosia è oggi divenuta una realtà di primo piano dell’enologia siciliana. Un’azienda dinamica, moderna ed efficiente, capace di guardare al futuro nel pieno rispetto della tradizione, alla cui guida Carmelo Nicosia è affiancato dai due figli Francesco e Graziano, da una squadra affiatata di giovani collaboratori e, non ultimo, l’enologo Maria Carella, autentico interprete della filosofia produttiva dell’azienda.

Promuovere le aree viticole maggiormente vocate in Sicilia nel pieno rispetto dell’ambiente, privilegiare i più pregiati vitigni autoctoni e le varietà meglio adattatesi al territorio siciliano, valorizzare la materia prima con un’attenta selezione delle uve e una cura costante del lavoro in cantina. Sono questi gli elementi alla base del lungo ed eccitante percorso intrapreso da Cantine Nicosia verso la qualità per arrivare a produrre vini degni di rappresentare la migliore cultura enologica siciliana.

Un percorso che Francesco e Graziano Nicosia sono pronti a portare avanti sulla scia dell’innovazione segnata dal padre, per continuare ad onorare la tradizione di famiglia e gridare al mondo che “il vino siciliano è una cosa meravigliosa!” –

A Trecastagni, ai piedi di uno dei crateri spenti che costellano l’Etna, sorgono a più di 700 metri di quota gli antichi vigneti di Monte Gorna con i loro caratteristici terrazzamenti in pietra lavica interamente ristrutturati e reimpiantati privilegiando i vitigni autoctoni della DOC Etna: il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio per il rosso, il Catarratto e il Carricante per il bianco. A pochi chilometri dall’estrema punta meridionale della penisola italiana, in un lembo di Sicilia che profuma d’Africa, sorge il vivace centro agricolo di Vittoria, culla del prezioso Cerasuolo. Il territorio circostante, compreso tra i fiumi Ippari e Dirillo, si caratterizza per la sua fertilità e il suo aspetto tipicamente mediterraneo. Qui la natura restituisce ancora intatti i colori, gli odori, le sensazioni di un paesaggio ben preservato, dove a dominare è il contrasto tra il verde di secolari uliveti ed ombrosi alberi di carrubo e il giallo ocra della pietra calcarea che dona all’architettura grande luminosità.

Nel cuore di quest’area storicamente dedita alla viticoltura di qualità, in contrada Bonincontro (tra i comuni di Vittoria e Acate), si trova l’ampio vigneto di Cantine Nicosia interamente coltivato a Nero d’Avola e Frappato. A fare da sfondo alle lunghe distese di filari un vecchio borgo contadino dalla tipica struttura a forma di baglio, con una serie di bassi casolari in pietra bianca ed un palmento disposti attorno ad una corte centrale.I terreni sabbiosi di questo curatissimo vigneto si dimostrano ideali per l’allevamento delle varietà autoctone dalle cui uve nasce il Cerasuolo di Vittoria DOCG, vino “territoriale” per eccellenza che un severo disciplinare ha reso ancor più unico e prezioso.

Dopo la visita guidata, il ristorante “ L’Osteria di Terra e Sorsi “ annesso ci ha accolto per il momento conviviale con specialità del luogo accompagnate dai  tipici vini.

Il socio Murabito Angelo  ha letto alcune poesie dialettali in tema con la giornata accompagnato dalla fisarmonica di Franco Pulvirenti e non è mancato il momento poetico di Matteo Calabretta.

Un plauso al Presidente Michele Calì, a Citto Spina ed alla Commissione per gli eventi culturali e turistici per la organizzazione per questo momento vissuto insieme in spirito kiwaniano.

 

              Ignazio Mammino

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