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Rassegna stampa

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13 novembre 2014

 

"La carta forse si salverà" Intervento di Franco Lobascio al KC Vercelli

 

Da anni le arti grafiche, un aspetto peculiare del made in Italy come il cibo e la moda, sono aggredite in maniera sempre più esponenziale dalla informatica e dalle applicazioni tecnologiche le quali, ormai, corrono con una velocità fino a qualche tempo fa inimmaginabile. Ma le arti grafiche, che anche per la crisi economica hanno contratto i fatturati del 30/40, dei ritrovati dell'informatica e della telematica hanno anche moto beneficiato. Le tipografie, che fino agli anni novanta erano talvolta ancora ferme alla composizione "a caratteri mobili" sono irriconoscibili: computer e tecniche di produzione che vengono dalla matematica, dalla fisica e dalla chimica.

Franco Lobascio, appartenente ad una famiglia di tipografi che con il nonno Cesare Gallo prima della seconda guerra mondiale aprì un laboratorio tipografico in una cascina alla periferia di Vercelli, ha tracciato lo scenario di quello che sta avvenendo nell'arte della stampa e della comunicazione, ma soprattutto di quel si verificherà nei prossimi mesi e anni. Al centro dell'attenzione delle generazioni nate negli anni Ottanta, ci saranno sempre più smartphone e tablet per fare ogni cosa, anche leggere sui piccoli schermi i giornali e i libri come gli editori dei giornali e le case editrici stanno cercando di indurre il grande pubblico. Lobascio, invitato dal Kiwanis Club di Vercelli presieduto da Piero Castello, giovedì 13 novembre ha parlato del suo settore senza illusioni e senza nascondersi dietro a inutili giri di parole. Egli per la seconda volta è presidente della CNA (Confederazione nazionale degli artigiani) che in questi anni ha moltiplicato i servizi per la propria categoria, non prescindendo dalla evoluzione tecnologica delle aziende.

Ma Franco Lobascio, con i fatti e le applicazioni delle tecnologie anche più sofisticate , ha espresso il convincimento che la carta il cui uso negli stabilimenti tipografici è comunque diminuito del 40% circa, forse si salverà. Ovviamente aggiornate, le tecniche avviate da Gutemberg intorno al 1450, stanno ritornando di grande attualità. Infatti solo i grandi formati a stampa continueranno ad avere bisogno del supporto cartaceo o delle stoffe grazie alle quali l'arte tipografica ha conseguito risultati che hanno del mirabolante. Anche in questi casi i benefici saranno duplici: per gli stabilimenti tipografici che avranno scelto di evolvere secondo i tempi, i costumi e le richieste di mercato; per l'ambiente riducendosi il ricorso agli alberi dai quali - è noto - si trae la carta in tutte le sue declinazioni.

 

Conferenza

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KC Vercelli - 25.10.2014

Giovedì 23 ottobre, il presidente Piero Castello ha presentato il nuovo sito del Kiwanis Club di Vercelli che potrà essere raggiunto con un semplice clic dal proprio computer in corrispondenza a www.kiwanisclubvercelli.it. Attraverso la rete, il territorio sarà in grado di acquisire tutte le notizie riguardanti il club di servizio relative all'anno sociale che si concluderà nell'ottobre 2015. Proprio perché territoriale, come hanno evidenziato il presidente Castello e Enrico Villa, responsabile della comunicazione, si diffonderà sugli eventi culturali anche indipendentemente dai programmi kiwaniani. Vercelli - sono solo esempi - è sede di tre musei generatori in continuo di fatti culturali. E in città ha sede il rettorato dell' Università Amedeo Avogadro, da qualche tempo meglio conosciuta dai giovani e dalla popolazione come Upo. Il prossimo 5 novembre sarà inaugurata la nuova sede del rettorato a Vercelli in piazza Sant'Eusebio, già collegio San Giuseppe e che dopo un corso di laurea del Politecnico di Torino è stato i sostituito da altri corsi di laurea ad indirizzo tecnico-scientifico. Qui, anche per questo, il 5 novembre sarà inaugurata la mostra "Cristalli...ad arte" che durerà fino al 30 gennaio 2015. La mostra è in un contesto più ampio, curato dall'Upo e dall' Università di Torino sulla cristallografia con lo slogan riassuntivo dei due eventi "La bellezze dell'ordine"
La presentazione del sito web del Kiwanis club di Vercelli ha offerto lo spunto per ricordare un altro evento cultuale e informativo: la rivista "Kiwanis rassegna di cultura", uscita nei primi anni Duemila, ben presto diventata di respiro nazionale ma da un punto di vista editoriale realizzata a Vercelli e a Casale Monferrato, rispettivamente realizzata dalla Tipografia Edizioni Saviolo e dalle Diffusioni Grafiche di Casale Monferrato. La realizzazione grafica fu poi un esempio di collaborazione dell'ambiente kiwaniano e di quello del Lions Club, proprio riproposto dal presidente Piero Castello nella serata del suo insediamento. Infatti della impostazione grafico editoriale se ne curò la società Adverteaser che fa capo al socio vercellese Lions Maurizio Audone.
Ma l'iniziativa culturale di "Kiwanis rassegna di cultura", diretta da Enrico Villa, ebbe personalità di primo piano a livello nazionale: Ezio Barasolo nei primi anni Duemila governatore del Kiwanis International - distretto Italia/San Marino e Lorenzo Del Boca presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti e inviato del giornale La Stampa di Torino. Già il primo numero, voluto senza no e senza ma con molta energia dal dotto Ezio Barasolo governatore del Kiwanis e medico urologo, fu accolto con giudizi assai positivi. La rivista durò un quadriennio. Giovedì 23 ottobre, nella presentazione del sito web del Kiwanis Club di Vercelli, è stato sottolineato che essendo mutati gli scenari - dalla carta stampata all'elettronica e alle sue applicazioni - è stato naturale passare dal cartaceo all'informatica. Ma le finalità culturali e sociali del Kiwanis, anche riguardanti i territori del nostro Paese, sono inalterate e continuano ad essere degne della massima considerazione nell'ambito generale.

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KC Vercelli - 13.10.2014

Giovedì 9 ottobre al Circolo Ricreativo di Vercelli si è svolta la cerimonia del passaggio della campana dal dottor Domenico Manachino, presidente del Kiwanis Club di Vercelli per l'anno sociale 2013 - 2014 al dottor Piero Castello, presidente per l'anno sociale 2014 - 2015.

Nella circostanza, con due brevi filmati è stata ricordata la istituzione del Kiwanis International avvenuto nel 1915 negli Sati Uniti e oggi con migliaia di club territoriali nel mondo. La mission del Kiwanis, cui si sono riferiti Domenico Manachino, oncologo e Piero Castello, informatico, nonché i filmati, è sintetizzata in questo slogan statutario istituzionale: Serving The Children of The World. Il club di servizio, a Vercelli costituitosi negli scorsi anni Settanta per iniziativa di Pino Masini e di altri, anche in città e sul suo territorio ha una cura particolare per i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie sia da un punto di vista della solidarietà sociale che sotto il profilo scolastico e dell'istruzione elementare e media. Va inoltre ricordato che a livello internazionale il Kiwanis, fra l'altro, ha in corso di attuazione un progetto per colpire, specie nei paesi in via di sviluppo, il tetano neonatale che purtroppo affligge talvolta in modo irreparabile le madri e i loro figli. La realizzazione dell'azione kiwaniana, in atto da alcuni anni, dipende dall'acquisto di un vaccino del costo di pochi dollari o euro, che mette al riparo le puerpere e i loro piccoli dall'effetto devastante del tetano.

Nel tracciare il bilancio della sua presidenza, il dottor Manachino ha richiamato le iniziative a favore degli allievi della scuola dell'obbligo appartenenti a famiglie disagiate, il finanziamento del'insegnamento dei primi rudimenti della filosofia nelle elementari, gli incontri culturali di chi, accanto alla professione, coltiva con passione hobbies nei campi più svariati. Manachino, evidenziando il periodo socio-economico difficile che stiamo attraversando ha sottolineato le azioni già compiute, per iniziativa anche del Kiwanis Club di Vercelli, allo scopo di un ordinamento sempre più stretto e produttivo per la comunità fra i club di servizio cittadini e del territorio. Egli ha concluso citando questo principio: i club di servizio, in primis il Kiwanis, contano per quello che fanno.

Altrettanto di interesse il programma per l'anno sociale 2014 - 2015 del neo presidente dottor Piero Castello. Il lavoro nei prossimi dodici mesi si articolerà così: comunicazione con l'istituzione del web del Kiwanis Club di Vercelli, già avviato, e con una collaborazione ancora più qualificata con i media; crescita in relazione all'aumento di soci del club nonché da un punto di vista organizzativo; cura dei services tenendo sempre conto delle problematiche e delle necessità della comunità cui il Kiwanis Club di Vercelli appartiene. Castello, che ha un ruolo dirigenziale nella Atena erogatrice di acqua, energia elettrica e gas, per gli incontri periodici con impronta informativa e culturale prenderà spunto dalla vita di tutti i giorni.

Alla cerimonia del passaggio della campana, il simbolo della guida democratica di un anno del club Kiwanis, sono intervenuti monsignor Giuseppe Cavallore delegato dall'arcivescovo Marco Arnolfo, il consigliere regionale Gariele Molinari, il sindaco di Vercelli Maura Forte, il prefetto di Vercelli Salvatore Malfi con il nuovo questore di Vercelli Salvatore Bonanno. Tutti hanno apprezzato, con i loro interventi, il ruolo e l'attività del Kiwanis Club nell'ambito della comunità vercellese. Erano presenti anche il dottor Ezio Barasolo, già governatore del Distretto Italia e San Marino del Kiwanis, il luogotenente governatore ragionier Carlo Albricci per il lavoro svolto recentemente insignito dell'attribuzione di distinto e il luogotenente per l'anno sociale 2014 - 2015 dottoressa Cristina Pavanelli.

 

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KC Vercelli - 29.09.2014

Lella Beretta, vercellese doc laureatasi in filosofia, ha a suo tempo lasciato gli studi e la speculazione intellettuale per imboccare per una donna la strada più difficile della fotografia: prima analogica su pellicola adesso desueta, poi digitale con evoluzione è ancora difficile da immaginare, dato lo sviluppo galoppante dell’elettronica e dell’informatica.

Nella conviviale di giovedì 25 settembre, nella sede del Circolo Ricreativo vercellese di via Galileo Ferraris - anche sede del Kiwanis Club di Vercelli - in una riunione affollata dai soci, il Kiwanis Club ha incontrato questa fotografa di fama internazionale che ha vinto concorsi in Europa, negli Usa e in Australia mentre le su opere - sempre riferimento per la critica d’arte - sono esposte nelle più importanti rassegne internazionali. Lella Beretta, che a Vercelli lavora nella sua casa-studio di corso Italia, è stata presentata da Domenico Manachino, medico oncologo che con la conviviale dedicata alla fotografia d’arte ha concluso il suo anno di presidenza al Kiwanis Club di Vercelli.

Giovedì 9 ottobre il suo successore sarà l’informatico Piero Castello. Concludendo l’incontro, Domenico Manachino ha annotato, riferendosi alla fotografia d’arte di Lella Beretta: Le genialità e la predisposizione artistica sono sempre alla base della interpretazione della realtà nella quale siamo immersi, nel caso specifico che si fotografi in analogico con le “vecchie” pellicole o che ci si serva del sistema digitale. E lo stesso accade per la cinematografia. E’ il regista che conta, indipendentemente dal sistema adottato”.

Per documentare la sua espressione artistica - ripetiamo nota in Italia e nel mondo - Lella Beretta ha offerto un filmato sintesi dei suoi lavori, collegati da brevi commenti. E ogni fotogramma, impressione e espressione delle atmosfere colte dall’artista, ha richiamato i grandi della storia dell’arte fra il XVII e il XX Secolo, con particolare riferimento agli impressionisti la cui prima esposizione, a metà ottocento avvenne nel saloon parigino del fotografo Nadar, grande intenditore di dipinti allora provocatori. Solo che gli impressionisti - e dopo i ritrattisti ottocenteschi come Alciati, Delleani o Boldrini con le loro dame sognanti - coglievano i caratteri e le atmosfere utilizzando cavalletto e i colori. “Per il fotografo d’arte - commenta Lella Beretta - e per me è diverso: le vibrazioni che colgo nel cogliere la realtà con la mia macchina fotografica richiede una preparazione in più” Ossia, che grazie prima all’analogico della pellicola di celluloide e, dopo, grazie al digitale, il proprio “intuito artistico” dell’istante va al di là, appunto, del cavalletto e dei colori. Forse il collage del pittore di alcune correnti novecentesche ricorda in qualche modo il lavoro preparatorio d’arte di Lella Beretta. “In ogni caso - precisa - i miei lavori sono la conseguenza dell’ispirazione del momento. Correzioni oggi consentite dalle tecniche del foto shop sono estranee ai miei scatti che cercano di cogliere la vita di ogni giorno nella quale siamo immersi, qualche volta concedendo un po’ al retrò il quale sempre mi affascina e che si coglie nelle mie fotografie. E’ una mia scelta personalissima”.

L’incontro con i Kiwanis Club di Lella Beretta ha anche offerto un'altra possibilità: di scorrere la storia della fotografia e dell’arte fotografica degli ultimi decenni che, con la complicità anche dei telefonini sta dando sempre più spazio alla “fotografia amatoriale”.Gianni Berengo Gardin avversa fieramente la cultura consumistica della telecamera incorporata nei tablet. Lella Beretta sembra un po’ più tollerante, ammettendo la perfezione tecnologica delle ultime generazioni di telefonini. Ma anche l’arte fotografica con il digitale, sua e specialmente degli americani che fanno sempre meno differenza fra dipinti e immagini fotografiche, è tutta’altra cosa.

en.vi.

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