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8 maggio 2015 - Dal giroplano all’elicottero.

Nella serata dell’8 maggio scorso è intervenuto al Kiwanis Club Novara MONTEROSA il Dott. Enrico Guerra, che ha tenuto una conferenza sullo stato dell’industria elicotteristica, in particolare quella italiana.

Dal suo posto di lavoro ha potuto fornire dati economici e tecnici, che hanno interessato i numerosi ospiti presenti all’incontro.

Il Dott. Guerra, in qualità di Direttore Commerciale della Società AGUSTA fa tracciato un breve excursus storico della Società da quando, circa un secolo fa, cominciò a muovere i primi passi fino a diventare industria laeder nel particolare settore in campo internazionale.

Ha anche sottolineato la profonda crisi attraversata e gli aspetti talvolta drammatici vissuti dall’azienda, che, attraverso il lancio di nuovi e sofisticati modelli è riuscita però a superare.

L’AGUSTA fu fondata nel 1907 dal pioniere dell’aviazione Giovanni AGUSTA e proseguita dal figlio Domenico, che nel secondo dopoguerra strinse accordi di cooperazione con la statunitense Bell per la costruzione di elicotteri.

Nel 2007 è stato festeggiato il primo centenario della società, che si è proposta sul mercato con un prodotto del tutto nuovo, la motocicletta, che ha rappresentato un significativo fattore di sviluppo per l’assetto societario.

Alla fine degli anni cinquanta volò il primo elicottero AGUSTA, costruito su licenza, e, poco tempo dopo, il Dott. Guerra faceva il suo ingresso in azienda.

Nel 2015, ha tenuto a sottolineare, l’AGUSTA fu rilevata da Finmeccanica, che consentì alla finanziaria di accrescere gli utili con l’apporto dell’AGUSTA, che immesso sul mercato  nuovi esemplari di elicotteri. Di recente, l’Agenzia Europea Armamenti ha presentato una rilevante commessa di ordinativi nel settore.

Finmeccanica, sorta nel 1948 col compito di salvaguardare l’economia di alcuni settori sensibili, ha proceduto a diverse ristrutturazioni ed accorpamenti di aziende, divenendo insostituibile nel mondo della ricerca e del lavoro.

Nel discorso sono entrate anche la Fincantieri, che continua a dare ottimi risultati, la Selenia coi suoi sofisticati radar, la gloriosa Alfa Romeo, che purtroppo non essendo riuscita a decollare, ne fu decretata la vendita e fu acquisita dalla FIAT.

Agli inizi degli anni novanta avvenne la caduta del Muro di Berlino, un avvenimento che improvviso, che determinò l’abbassamento del sistema di difesa, nel quale la Finmeccanica si era lanciata. Anche l’AGUSTA ne pagò le conseguenze, essendo impegnata con alcuni ordinativi. Attraverso nuove commesse, sintonizzate sulle alte tecnologie, la società riuscì a rispondere al mercato, sia pure con fatica, e si salvò.

Negli anni duemila il 60% della produzione è stato immesso sul mercato che ha consentito un rilevante apporto finanziario, ossigeno per l’industria. E’ stato possibile rispondere alle richieste di Francia e Inghilterra, le due ultime potenze coloniali, alle cui necessita rispondevano le qualità dell’elicottero: la maneggevolezza, la possibilità di atterrare e decollare in uno spazio breve in paesi in genere privi di aeroporti, l’assicurazione di trasferire da un luogo all’altro beni e persone in tempi brevi. Le commesse si tradussero in una fornitura di 200 elicotteri.

Dietro questi incontestabili successi lavora un apparato tecnico-scientifico di prima grandezza, che progetta e realizza su uno scenario internazionale.

Il volo verticale rappresenta il futuro per il trasporto di beni e persone, sia in campo civile che militare. L’elicottero è il velivolo ideale per queste esigenze e l’AGUSTA  sotto questo aspetto è bene inserita nell’ambiente.

Nel dare dei numeri, il Dott. Guerra ha parlato di circa 54.000 dipendenti della Finmeccanica, di cui 12.000 appartengono all’AGUSTA, che si presenta anche con un  fatturato pari al 12% del bilancio della Finmeccanica.

L’AGUSTA, ha continuato il relatore, vende il 13% dei suoi prodotti in Italia, il 21% in Inghilterra, l’8% negli USA, il 25% negli altri paesi europei, il 33% nel resto del mondo.

Ha stabilimenti propri in Italia, negli USA, in Polonia, in Inghilterra; ha stabilito joint venture con la Turchia, la Russia, il Giappone, la Cina, l’India; gli Emirati Arabi; ha costruito centri di supporto, non industriali, in altri Stati. Inoltre, vanta la realizzazione di diversi modelli, in grado di soddisfare le esigenze dei richiedenti. La Bell, che sin dal 1957 aveva tentato di perfezionare il volo verticale, è stata soppiantata dall’AGUSTA, che ha raggiunto per prima l’obiettivo. Uno di questi elicotteri vola nell’aeroporto di Cameri in provincia di Novara, ma viene utilizzato solo come velivolo militare.

Intorno agli anni venti del ’900 un ingegnere e pilota spagnolo, Jan de la Cierva aveva inventato il giroplano, un velivolo intermedio tra l’aeroplano e l’elicottero, che rispetto all’aeroplano aveva una velocità inferiore anche se un consumo più elevato, e rispetto all’elicottero una meccanica più semplice e meno sofisticata. L’ingegnere spagnolo al primo esemplare fece seguire altri modelli, correggendo gli errori rilevati, ma, tragica ironia della sorte, morì in un incidente aereo, mentre era diretto ad Amsterdam. Aveva appena 41 anni.

Il Dott. Guerra ha concluso la sua relazione ricordando che verso la fine del ‘600 un gesuita di Brescia, Lana de Terzi, matematico e naturalista, peraltro sordomuto, aveva concepito l’idea di realizzare un velivolo volante, che, sfruttando l’aria, potesse elevarsi ed atterrare. Non aveva continuato gli studi, perché si era reso conto che la sua scoperta sarebbe stata utilizzata per scopi bellici.

Come di consueto, la serata è terminata con le domande del pubblico appassionato sull’argomento e interessato. (a. l.) 

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