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Nella splendida cornice del Museo Diocesano di Catania, in una sala gremita come non mai, lo scorso 16 maggio, organizzata dal Kiwanis Club Etneo, alla presenza del Lgt. Governatore della Divisione 2 Etna patrimonio dell’umanità Carmelo Cunsolo, degli officers e numerosi soci della nostra Divisione, ha avuto luogo una conferenza sul tema “Il dialogo islamico cristiano: antidoto efficace contro discriminazione e violenza.

Relatori dell’interessante incontro sono stati mons. Gaetano Zito Vicario episcopale per la cultura dell’Arcidiocesi di Catania e l’Imam Kheit Abdelhafid Presidente della comunità islamica siciliana e Imam della Moschea di Catania.

Dopo la presentazione della serata da parte del cerimoniere e della presidente Francesca Rapisarda, i relatori hanno dato luogo ad una interessantissima esposizione del tema proposto.

L’Imam, aiutandosi con delle slides, ha illustrato per grandi linee i canoni principali della religione islamica, soffermandosi ampiamente sul culto che la stragrande maggioranza dei musulmani ha verso la Madonna e  Gesù, per loro un profeta miracolosamente nato da una vergine, nonché sul ruolo della donna nell’islam, sull’uso del velo e come la medesima tradizione di copertura del capo era radicata in parecchie culture diverse da quelle che oggi si richiamano all’islam, inclusa  quella siciliana.

Mons. Zito si è soffermato sulle peculiarità del cristianesimo ma soprattutto sul fatto che la Sicilia, da sempre, è stata centro di incontro tra popoli di religione diversa che hanno convissuto pacificamente.

Proprio questo connubio tra siciliani, normanni, arabi ed ebrei ha prodotto immortali capolavori fra i quali è di esempio il magnifico Duomo di Monreale.

La popolazione catanese, continua mons. Zito, presenta molti cognomi di chiara origine araba confermando, in tale modo, come i musulmani di inizio dello scorso millennio si siano perfettamente integrati e confusi con i cristiani dei quali, nel tempo, hanno anche abbracciato la fede.

La presenza di una numerosa popolazione araba a Catania si riscontra anche nelle antiche pergamene conservate proprio nel museo diocesano dove gli editti dell’imperatore sono scritti sia in arabo che  in lingua siciliana  e come l’arcivescovo,  che doveva giudicare i musulmani doveva farlo secondo la religione islamica.

Le relazioni dei conferenzieri e gli interventi di alcuni presenti, fra i quali quelle del past Governatore distinto Giuseppe Spampinato e del Lgt Governatore eletto e confermato Ignazio Mammino, hanno confermato come le differenze tra le tre grandi religioni monoteistiche, Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo, che peraltro considerano  Abramo come loro capostipite comune, abbiano molti punti di contatto e come tutte e tre predichino la pace, la coesistenza ed il rispetto reciproco.

Pertanto, il dialogo ed il rispetto reciproco può superare le differenze  e ricreare quella convivenza armonica già presente nella Sicilia antica e, perché no, anche nella Sicilia attuale.

Antonio Sciuto

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