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 Attività per data - Attività per Club 

Rassegna stampa

Per la pubblicazione delle attività rivolgersi a
Rosalba Fiduccia
webmaster@kiwanis.it

 

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Nell' intento di aiutare, come sempre, il Progetto Eliminate che ha raggiunto vette quasi incredibili nella raccolta di fondi, il nostro Club ha voluto chiudere l' Anno Sociale del Presidente Federico D'Andrea con un Torneo di Burraco.
Hanno partecipato 44 giocatori, in particolare Soci del Club, alcuni Soci di altri Club e diversi Amici che hanno gentilmente aderito all'iniziativa.
Sarebbe troppo lungo fare un elenco specifico, mentre riteniamo doveroso, come Club, esprimere i più sentiti ed affettuosi ringraziamenti a tutte le persone che hanno voluto partecipare.
Il Torneo ha avuto luogo nella Sede del Club a Novara, dimostrando sia una grande passione per questo tipo di competizione, sia un senso del stare bene insieme, cosa che non guasta visto il contesto sociale delicato in corso.
Dopo un inizio un po' chiassoso, dove qualche giocatore faceva il furbetto per avvantaggiarsi ancora prima di iniziare il gioco, il torneo ha avuto un corso decisamente attento e professionale. Un arbitro professionista, sempre vigile, regolava il traffico del gioco in modo inflessibile ed autoritario.
Anche se tutti i partecipanti hanno superato abbondantemente e più di una volta i venti anni, una certa indisciplina serpeggiava comunque tra i tavoli di gioco.
Dopo un primo giro di gioco ed un successivo cambio di tavoli, l'evolversi del torneo è culminato con le finali che hanno, dopo ben 4 ore di faticose gesta, determinato i gloriosi ed indomiti vincitori : i coniugi Pia e Vittorio Messina.
Sono stati consegnati i premi alle prime tre coppie classificate dal Socio che ha organizzato splendidamente il torneo: Leonardo Alesi.
I premi sono stati gentilmente ed amorevolmente offerti dalla nostra amata Socia "Nini" Airoldi in Paschetta, che ha voluto fino all' ultimo, tenacemente, mantenere l'anonimato nonostante che, tutti i partecipanti più furbi delle volpi, facessero finta di non saperlo.
Un fragoroso applauso ed un assalto a generi prelibati di conforto hanno chiuso una giornata faticosa, piacevole e piena di contenuti a favore di Eliminate.

La somma raccolta in questa giornata, sommata a quanto già versato, sarà bonificata a favore di un Premio "Zeller" dedicato alla Socia Rosalba Barbieri in quanto Responsabile del Progetto Eliminate per la Divisione 17- Piemonte.

In riferimento a quanto fatto durante l' Anno Sociale 2014 - 2015 relativamente al Progetto Eliminate il Club Novara Monte Rosa esprime i più sentiti  ringraziamenti ai Soci seguenti:

- Rosalba Barbieri e Luciano Coppola per la preparazione, l' allestimento, la presentazione e la consegna degli Attestati per le due Giornate Ufficiali nella Scuola Duca D'Aosta di Novara relativamente al Progetto Eliminate - Una gomma per cancellare il tetano neonatale.

- Federico D'Andrea e L'ordine dei Medici di Novara, del quale è Presidente, per la giornata dedicata ad Eliminate coordinando un Convegno ricco di relatori di grande levatura e per gli Sponsors coinvolti.

- Leonardo Alesi per l' organizzazione del Torneo di Burraco sopradescritto.

- Nunzia Giacalone, Tommaso Gambino e ancora Federico D' Andrea, per la vendita di un numero cospicuo di "gomme" Eliminate.

- Tutte le Socie e i Soci che hanno stimolato il Progetto.

Grazie a tutti,
Luciano Coppola - Segretario

 

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Durante la conviviale dell'11 settembre, si è parlato di un un tema molto dibattuto a livello mondiale: 

I trattamenti antivirali e cura dell' Epatite C.

Relatore ed ospite di particolare riguardo il Professore Mario Pirisi, epatologo di fama mondiale e Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Interna dell’Università del Piemonte Orientale.
L'attività epatologica ha tre scopi:
- assistenziale nel fornire un servizio assistenza di II livello nell'ambito del bacino di utenza della provincia di Novara
- didattico nella formazione di specializzandi e studenti della Scuola di Medicina
- scientifico che si attua mediante la ricerca di base e clinica in campo epatologico.
L'attività clinica è compendiata da un'attività di ricerca scientifica supportata da un Laboratorio di Ricercadotato di una vasta gamma di strumentistica ed organizzato per la raccolta sistematica dei campioni biologici dei pazienti.
La S.C.D.U. Medicina Interna I dal settembre 2010 ha incorporato le competenze acquisite in precedenza dalla SC Medicina ad indirizzo Epatico, ulteriormente espandendole nell’ultimo anno.
La struttura è da tempo punto di riferimento per gli epatopatici del quadrante nord-orientale della Regione Piemonte e non solo, in funzione dei rapporti di collaborazione clinica e scientifica maturati negli anni dal Prof. Pirisi con Centri di valenza Nazionale ed Internazionale, quali Udine, Sassari, Torino, Parigi, Londra.
Molte delle attività sono svolte in regime ambulatoriale e Day Hospital con prenotazione diretta.
Quando si renda necessario, viene invece attuata l’ospedalizzazione.
Nell’ambito dell’Epatologia i punti di eccellenza per la nostra struttura sono rappresentati dalla diagnosi e cura del carcinoma epatocellulare (HCC) e delle epatiti di origine virale.
L’HCC costituisce un tumore piuttosto comune in Italia con una incidenza stimata di circa 12000 nuovi pazienti
all' anno. Generalmente il tumore si sviluppa in un contesto di epatopatia cronica, frequentemente già evoluta in cirrosi.
Sono le condizioni cliniche del paziente e lo stadio della patologia che guidano nella scelta del trattamento.
La scelta dell’opzione terapeutica non è standardizzabile, sebbene la chirurgia ed alcuni trattamenti rappresentino attualmente le uniche cure. La gestione di questi malati richiede un approccio multidisciplinare.
La maggior parte delle epatiti sono di origine infettiva, soprattutto virale, dovute a virus che agiscono specificamente a livello del fegato. Tra i virus epatotropi rivestono un ruolo principale i virus dell’epatite C (HCV) e dell’epatite B (HBV), data la possibilità di cronicizzare e di instaurare un danno epatico cronico fino all’instaurarsi di una malattia avanzata di fegato (cirrosi epatica). La diagnosi e la cura delle epatiti croniche B e C è volta ad evitare la progressione del danno epatico e lo sviluppo dell’HCC.
La diagnosi e la cura delle epatiti acute B e C ha lo scopo di evitare la cronicizzazione e di intervenire nel caso di fallimento epatico.

Luciano Coppola - Segretario

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FESTA DELL' ESTATE all'insegna dell'Amicizia kiwaniana il 14 Giugno 2015.
La Festa dell'Estate di questo anno è stata una gita dedicata alla natura e al buon cibo. Tutti i Soci partecipanti, accomodati su un pullman, sono partiti per Casale Monferrato.Immersa nella quiete dello scenario del Monferrato,la Cascina Smeralda è un’imponente dimora padronale del Settecento completamente ristrutturata nel 1991.
Due anni dopo è stata poi trasformata in un accogliente agriturismo dove è possibile dormire in eleganti camere arredate con cura e gustare i piatti della tradizione monferrina.
L’agriturismo offre ai suoi ospiti un salone principale ampio e luminoso, due salette attigue con arredi molto curati, dal particolare fascino, specialmente quando, nei mesi invernali, un grande camino abbraccia i tavoli con il suo calore, per una romantica cenetta a lume di candela.

L’agriturismo mette a disposizione dei suoi ospiti eleganti camere che prendono il nome in base ad una particolare gamma di colori.
Gli arredi originali ed il meraviglioso panorama fanno sì che il soggiorno sia un rilassante tuffo nel passato.
Al risveglio, una gustosa colazione con crostate appena sfornate da Mamma Anna, guarnite da
confetture prodotte in loco, pane fresco e burro.
A parte le suddette considerazioni, che sanno quasi di propaganda, è stata una giornata diversa sia per i contenuti, sia per l'ambiente veramente rilassante, immerso nel verde avvolgente.
Gli animali, il museo agricolo, il mercatino dei prodotti tipici, il prato giochi per i bambini, il grande giardino guarnito da tantissimi fiori, il vialetto alberato, le sedie in mezzo al prato, gli angoli panoramici e di ristoro.
E' stato un bagno fresco nella natura......Ci voleva proprio per ricaricare le energie e, dopo la pausa estiva, riprendere le attività kiwaniane di service!

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Il centenario della prima guerra mondiale.

Nella sala d’onore del Club Unione si è svolto giovedì scorso un interessante intermeeting tra i soci del Kiwanis Club Novara MONTEROSA e del Lions Club Novara Host, promosso dai presidenti dei due club, Dott. Federico D’Andrea e Gen. Antonio Fina. Relatore dell’incontro è stato lo storico Dott. Bruno Guasco, che ha intrattenuto i numerosi soci ed amici sulla prima guerra mondiale.

Il Dott. Guasco ha iniziato sottolineando le fragilissime condizioni di coesistenza in cui versava l’Europa nei primi anni del secolo scorso. Bastava una piccola scintilla, ha detto, per provocare una grande deflagrazione sia nel mondo coloniale che in quello balcanico, crogiuolo del nazionalismo slavo, del militarismo austriaco e dell’imperialismo russo.

L’incidente purtroppo non tardò a verificarsi, senza che nessuno avesse saputo prevedere che il conflitto sarebbe stato di dimensioni immense e disastrose per tutti.

L’evento si verificò alla fine di giugno 1914, quando, nel corso di una visita ufficiale a Serajevo, restarono vittime di un attentato Francesco Ferdinando, nipote dell’imperatore Francesco Giuseppe, divenuto principe ereditario dopo la morte del cugino Rodolfo, e la moglie Sofia. L’attentatore fu un giovane studente serbo, Gavrilo Princip, membro della setta terroristica “Mano Nera”, che cospirava per liberare i Balcani dal predominio austro-ungarico.

L’assassino fu preso, ma, essendo troppo giovane, non fu mandato sul patibolo e fu condannato a venti anni di carcere, dove morì di tubercolosi appena quattro anni dopo l’arresto. Il Dott. Guasco ha mostrato una fedele imitazione dell’arma usata dall’attentatore, una pistola FN Model 1910, semiautomatica a massa battente e fornita di un caricatore rimovibile. Era un’arma di nuova generazione, più pratica ed efficiente rispetto alle pistole precedenti, che fu introdotta in Europa nel 1910. Utilizzava una molla di rinculo innovativa, collocata intorno alla canna ed era fornita di caricatore. I due colpi partiti da quella pistola provocarono una serie di eventi, che diedero  inizio alla prima guerra mondiale.

La tragica notizia dell’assassinio cadde come un macigno su tutti i popoli europei, ma nessuno pensò ad una guerra, che per il numero dei partecipanti fu definita mondiale.

L’Austria decise subito di dare una lezione alla Serbia e, senza perdere tempo, inviò a Belgrado un ultimatum con durissime condizioni, verso le quali il governo serbo si mostrò conciliante, ma quello austriaco si dichiarò non soddisfatto; anzi il 28 luglio fece bombardare Belgrado, dando inizio alle ostilità.

La Triplice Intesa con Francia, Russia e Inghilterra, si schierò a favore della Serbia, mentre la Triplice Alleanza, composta soltanto dall’Austria e dalla Germania, perché l’Italia dichiarò la sua neutralità e quindi l’astensione da qualsiasi alleanza. Nello stesso tempo il governo italiano strinse accordi con altre potenze, attirandosi le critiche della Germania, che li definì “giri di valzer”. Successivamente, alla Triplice Alleanza si associò la Turchia con l’intento di difendere le sue posizioni in Europa.

I soldati partirono per la guerra cantando, ritenendo che il conflitto si sarebbe concluso in breve termine, ma  la vagheggiata guerra-lampo divenne invece una guerra di posizione, lunga e deprimente, dove i soldati soffrirono numerose perdite per il fuoco nemico e non solo, per le malattie, per le sofferenze, per la vita in trincee fetide e fangose, per il freddo delle alte vette alpine.

Il relatore non ha concesso spazio alla retorica e agli esercizi populistici, perché, ha affermato,  con essi non si fa la storia e s’impiegano solo perché si ha paura della verità.

Gli Stati belligeranti si erano schierati dando luogo ad alleanze contro natura, come quelle italiane che erano le più innaturali e insicure. Non si poteva certo dimenticare che per circa un secolo l’Austria era stato il potere da abbattere. La Russia era isolata ad est e tentava di mettersi in gioco per conquistare uno sbocco sul Mediterraneo attraverso il Mar Nero e lo Stretto del Bosforo. La Turchia avversava questo progetto e cercava di difendere i territori conquistati in Europa. Nell’Europa occidentale la Francia non aveva mai dimenticato la perdita dell’Alsazia e della Lorena dopo la sconfitta di Sedan e aspirava ad ampliare il suo dominio coloniale, che ormai comprendeva quasi tutti i paesi dell’Africa nord-occidentale. L’Inghilterra possedeva i territori della zona nord e sud-orientale del continente africano. Esistevano poi le ricche ed estese colonie del Belgio e del Portogallo, quelle tedesche e quelle italiane con la Libia e le zone rivierasche sul Corno d’Africa e sul Mar Rosso, con la Somalia e l’Eritrea.

L’Africa era dunque il continente che le potenze europee avevano quasi del tutto conquistato e che, abbandonata la politica di occupare le zone costiere, si spingevano  verso l’interno per conquistare quei territori ricchi di risorse naturali.

La situazione si complicò, quando la Francia occupò alla fine del secolo XVIII la Tunisia, causando all’Italia un forte risentimento, perché il paese africano distava poche miglia dai confini della Sicilia.

In questa fase convulsa e disordinata l’Italia si vendicò dichiarandosi a buon diritto neutrale e di questo atteggiamento ne approfittò proprio la Francia che con lo scoppio della guerra sguarnì i suoi confini orientali e rafforzò quelli verso la Germania.

In Italia si scontrarono diverse ideologie. Da una parte i neutralisti con i cattolici, il cui pontefice definì la guerra “un inutile massacro”, i socialisti e i liberali, che nel Parlamento facevano capo a Giolitti, il quale sapeva dell’impreparazione dell’esercito e della scarsezza degli armamenti. Dall’altra parte c’erano gli interventisti con i nazionalisti di destra, rappresentati da D’Annunzio, gli irredentisti con Cesare Battisti e i democratici interventisti con Bissolati e Salvemini. Alcuni socialisti, come Mussolini, abbracciarono la strategia di destra, che nel Parlamento era rappresentata da Salandra.

In questo scenario variegato e confuso sotto tutti gli aspetti, il 26 aprile 1915 si riunirono a Londra i rappresentanti di Francia, Inghilterra, Russia e Italia, che fu messa da parte, perché, fu sostenuto, aveva contrasti solo con l’Austria. La vittoria finale fu poi definita mutilata e comportò altri problemi.

Gli interventisti italiani, di fronte agli indugi del governo, scesero in piazza e organizzarono numerose manifestazioni per l’entrata in guerra, che avvenne il 24 maggio 1915 sotto il comando del Generale Cadorna.

Iniziarono così tre anni terribili con migliaia di morti, difficoltà di ogni genere ed epidemie.

Un duro colpo alle aspettative italiane fu assestato dalle potenze centrali il 24 ottobre 1917 con la rotta di Caporetto, un episodio ancora poco chiaro, dovuto forse al logoramento dell’esercito e alle sterili e sanguinose offensive compiute in quella guerra di trincea. L’Italia reagì e bloccò il nemico sul Piave con l’impiego di soldati nati nel 1899, non ancora ventenni e poi sfondò a Vittorio Veneto. L’Austria, dopo una precipitosa ritirata, chiese l’armistizio, che fu firmato il 3 novembre a Villa Giusti presso Padova. Il giorno seguente il Generale Diaz emanò il bollettino della vittoria.

La guerra era finita, ma quante sciagure, lutti, danni, che saranno sfruttati dalla propaganda dei nuovi nazionalisti, in Italia con Mussolini, e, successivamente, in Germania  con Hitler.

A conclusione della serata sono stati proiettati alcuni film dell’archivio personale del Generale Fina, che ha illustrato le diverse riprese. (a. l.)     

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Progetto ELIMINATE "Una gomma per cancellare il tetano materno ..." Consegna Attestati agli alunni della Scuola Media Duca D'Aosta di NOVARA.

E' stata molto emozionante la giornata ufficiale e celebrativa, durante la quale ha avuto luogo la consegna agli studenti delle gomme e degli Attestati da parte del Kiwanis Club Novara Monte Rosa, che enfatizzano l'atto generoso da loro sentito in modo particolare. Le foto descrivono da sole lo stato d'animo.

Gli accordi preliminari erano avvenuti tra il Club, rappresentato da Rosalba Barbieri e Luciano Coppola, e i Dirigenti della Scuola, rappresentata dal Prof. Carlo Pietro Bergamaschi, Dirigente e la Vice Dirigente Paola Sguazzini. Era intervenuto il Presidente attuale del Kiwanis Club Novara Monte Rosa Federico D'Andrea, mentre oggi ha partecipato il Presidente Eletto Fabrizio Nardilli.

L' evento, programmato e iniziato lo scorso anno 2014, ha avuto oggi l'apice del suo sviluppo grazie all'iniziativa del Kiwanis International su tutto il territorio nazionale chiamata "ELIMINATE".

L' argomento, trattato serenamente con gli studenti e intitolato "Una gomma per ELIMINATE", è stato accettato con inaspettato entusiasmo e attiva partecipazione.

Dopo aver allestito l'Aula Magna della Scuola con le adatte attrezzature multimediali, avevano avuto luogo in sequenza, due presentazioni con video e diapositive erogate a due gruppi di Classi diverse.

Verranno successivamente pianificati con gli studenti gruppi di lavoro per allestire insieme iniziative cittadine rivolte ad obiettivi mirati a favore della comunità, coinvolgendo anche le Autorità locali.

Alcuni studenti hanno lanciato l'idea di creare liberamente alcuni Club a loro discrezione.

Ringraziamo chi ha voluto partecipare con la sua presenza rinforzando così l'effetto educativo dell' iniziativa.

Luciano Coppola

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Tutto per celebrare il Centenario

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